“Nessuna corsia preferenziale, nessuna norma ad hoc, nessuna modifica delle protesi e dei sussidi medicali, noi agiamo mettendo al centro il paziente, la persona, senza farci condizionare dall’etnia, cultura o credo religioso. L’unico obiettivo delle nostre strutture sanitarie e’ offrire la migliore presa in carico”.
Lo ha affermato oggi l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Gallera, in merito alla notizia apparsa questa mattina su un quotidiano di Lodi in relazione a un presunto protocollo adottato all’interno della struttura ospedaliera secondo il quale si fornirebbe alle pazienti islamiche un’assistenza rispettosa di alcuni principi del loro credo religioso.
“L’Asst di Lodi – ha concluso l’assessore – ha già smentito categoricamente la notizia, sottolineando che l’unica prassi diffusa nelle strutture dell’Azienda e’ la sensibilità e il rispetto per il paziente”.
ntant, oggi pomeriggio breve tappa a Lodi della senatrice Daniela Santanchè che è intervenuta contro l’accordo per le pazienti islamiche che prevederebbe solo donne in corsia e l’eliminazione delle membrane di suino per le protesi.
Con lei, davanti all’ingresso dell’ospedale, si è ritrovato un gruppo di militanti di Fratelli d’Italia e l’assessore comunale Stefano Buzzi con uno striscione “no sharia in corsia”.
"Con Giorgia Meloni, abbiamo presentato oggi un’interrogazione sottoscritta da tutti i senatori lombardi di FdI, in merito a quanto sta accadendo in alcune città italiane, nelle scuole, nei musei o negli ospedali. A Lodi ci aspettiamo che il direttore generale adesso prenda provvedimenti su un accordo che è contro l’integrazione: un modello che va nel senso contrario di quello che il 4 marzo i cittadini hanno espresso con il proprio voto" ha dichiarato Daniela Santanchè.
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