“La vicenda del presunto protocollo che prevede specifiche prestazioni per donne di religione islamica relativamente all’Ospedale Maggiore di Lodi necessita di un doveroso approfondimento a livello regionale. Non bastano le smentite che sono pervenute dalla Direzione Generale, vogliamo sapere se, a causa del diverso tipo di religione, sia effettivamente previsto un trattamento per la donna ricoverata di religione islamica differente da quello previsto tutte le altre donne, a prescindere da protocolli ritualmente approvati. Che questo fosse un possibile progetto sottoposto alla direzione ci lascia molto dubbiosi”.
Così interviene l’assessore regionale lodigiano al territorio e alla protezione civile Pietro Foroni che aggiunge: “Il fatto che infermieri o medici di sesso maschile non possano assistere donne di religione islamica è qualcosa che cozzerebbe inevitabilmente con i principi di pari dignità delle donne e sarebbe assolutamente contrario ai dettami costituzionali. Inoltre, rappresenterebbe anche uno svilimento degli uomini che esercitano la professione medico sanitaria. Stupisce anche il silenzio del Partito Democratico e del M5S su questa vicenda: quando si tratta di pretese da parte di cittadini di religione islamica loro sono sempre pronti a giustificare tale richiesta”.
“Di questa vicenda – conclude Foroni – ne ho parlato sia con il presidente Fontana che con l’assessore al Welfare Gallera: ritengo siano necessarie specifiche risposte. La Direzione Generale e i primari dell’ASST lodigiana si preoccupino di garantire adeguato servizio a tutti i pazienti, in maniera paritaria e senza distinzioni di trattamento e pensino, piuttosto, a risolvere i problemi che stanno toccando l’Ospedale di Codogno”.
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