La musica di Wagner ha riempito, questa mattina, i locali della sede dell’UNITRE di Lodi con la sua opera intitolata a “Tristan und Isolde”.
Proprio di questa passione sublime ha parlato Alessandro Beltrami, giornalista ed esperto d’arte.
Una passione travolgente e discussa, che ha riempito pagine di libri e che ha fatto piangere generazioni intere. La trama è basata sul poema Tristan di Gottfried von Strassburg, a sua volta ispirato dalla storia di Tristano raccontata in lingua francese da Tommaso di Bretagna nel XII secolo. Wagner condensò la vicenda in tre atti, staccandola quasi completamente dalla storia originale e caricandola di allusioni filosofiche di stampo schopenhaueriano.
Decisivo per la stesura dell'opera fu l'amore intercorso tra il musicista e Mathilde Wesendonck (moglie del suo migliore amico), destinato a restare inappagato. Wagner era ospite dei Wesendonck a Zurigo, dove ogni giorno Mathilde poteva ammirare pagina per pagina l'evolvere della composizione. Trasferitosi a Venezia per fuggire lo scandalo, Wagner si ispirò alle notturne atmosfere della città lagunare, dove scrisse il secondo atto e dove attinse l'idea per il preludio del terzo.
Domani mattina la consueta lezione sarà tenuta da Mons. Giuseppe Cremascoli, che parlerà di come “moderare le passioni”
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