"Auspico che a Bruxelles, alla prima riunione (in programma oggi, ndr) del Consiglio Agricoltura e Pesca presieduta dal ministro slovacco dell'Agricoltura, si raggiungano accordi operativi per tutelare i produttori di riso lombardi e, più in generale, europei": lo ha ribadito l'assessore regionale lombardo, Gianni Fava.
L'assessore ha messo in guardia sulle possibili conseguenze sul piano economico di un incremento delle importazioni dai Paesi meno avanzati. "Si prevede che a fine campagna il mercato comunitario dovrà fare i conti con il record assoluto di importazione e di incremento degli stock - ha avvertito Fava - con conseguenze ribassiste sui listini".
I timori sono che tali situazioni di mercato possano influire negativamente dapprima sulla redditività delle imprese risicole e, successivamente, sulle superfici coltivate, oggi intorno ai 237.000 ettari a livello nazionale, dei quali poco più di 100.000 in Lombardia.
"La Lombardia - ha ricordato l'assessore Fava - pesa peraltro quasi quanto la Spagna, che coltiva 110.000 ettari di riso e ha una produzione di quasi 850.000 tonnellate".
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