E' crisi idrica nonostante le piogge in Lombardia.
A lanciare l’allarme il Consorzio di bonifica Dugali, Naviglio, Adda Serio (Dunas), che invita istituzioni, enti locali, aziende agricole e cittadini lombardi a non sottovalutare i segnali negativi provenienti soprattutto dai principali invasi regolati del territorio.
Primo fra tutti il Lago di Como, dal quale proviene la maggior parte dell’acqua che irriga il territorio lombardo, attualmente in caduta libera con 1 metro di altezza in meno rispetto la media storica del periodo.
Lo stesso vale per le derivazioni del fiume Adda, emissario del lago, già ridotte all’85% della propria competenza e pronte a calare ulteriormente al 70% nei prossimi giorni.
La colpa? Secondo Alessandro Bettoni, presidente del Consorzio Dunas è di anni di politiche e decisioni inadeguate.
Gli invasi alpini, costruiti per dare energia elettrica pulita e a basso costo alla Lombardia, ma con l’obbligo di rilasciare la neve sciolta durante il periodo estivo a favore delle produzioni agricole, non ottemperano più ai propri doveri. Da aprile hanno trattenuto oltre 200 milioni di metri cubi d’acqua, pari a ben più del volume oggi regolabile del Lago di Como.
Preoccupano anche le conseguenze della recente norma sul Deflusso Ecologico, che fissa ad almeno 22 metricubi al secondo la quantità di acqua da far uscire dal Lago di Como e da mantenere nel fiume, senza possibilità di prelievi per alimentare i canali di irrigazione.
La proposta del Consorzio Dugali, Naviglio, Adda Serio è una sola: unire le forze con gli altri consorzi per dialogare con la politica e ottenere risultati tangibili in tempi rapidi.
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