Traffico di droga nel carcere di via Cagnola a Lodi.
Al termine di lunghe indagini la Squadra Mobile della Questura è venuta a capo del gruppo di persone che, con l'appoggio interno di un agente della Polizia Penitenziaria e di una infermiera, consentiva di rifornire di sostanze stupefacenti i detenuti.
Amici e parenti - secondo le indagini coordinate da Alessandro Battista sotto la regia della Procura - acquistavano le dosi, indicate attraverso telefoni cellulari fatti pervenire ai detenuti, sul mercato esterno, per poi recapitarle ai richiedenti.
Nei guai con la giustizia sono finite - oltre all'agente di Polizia Penitenziaria e l'infermiera - 17 persone, accusate a vario titolo di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
Si tratta di 5 detenuti e di 12 tra parenti e conoscenti.
I detenuti rifornivano, poi, di droga i reclusi che ne facevano richiesta.
L'indagine è partita dal ritrovamento di un 'pizzino' con le istruzioni dirette da un detenuto alla madre.
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