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CASO ABB: SI MOBILITA LA POLITICA LODIGIANA

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Martedì 09 Ottobre 2018

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"Sono molto preoccupato per la scelta di ABB di trasferire la propria produzione a Dalmine, minando il lavoro sia dei 76 dipendenti che dovranno spostarsi nella nuova sede per continuare a lavorare, sia di tutti coloro che sono coinvolti dall’indotto” ha dichiarato oggi Luigi Augussori, senatore lodigiano. 

“Non posso che elogiare la richiesta di audizione urgente alla commissione Attività Produttive di Regione Lombardia pervenuta dal consigliere Pravettoni e dall’assessore Foroni, richiesta che si spera culmini con un cambio di idea di ABB. Se la questione non dovesse però sbloccarsi, do la mia piena disponibilità ad intervenire personalmente a Roma ovunque possa servire. Ho già avuto modo di interloquire con alcuni lavoratori e, come già detto a loro, rimango a disposizione per incontrare i sindacati, perché situazioni di questo genere fanno male al nostro territorio e rischiano di creare disoccupazione e disagi ai dipendenti. Per il bene sia dei lavoratori che del Lodigiano è quindi necessario fare tutto il possibile per mantenere stretto il legame storico tra il territorio ed ABB, un’azienda presente da moltissimi anni nel Lodigiano cui va il merito di avervi portato occupazione e concreti benefici economici”.

“Subito un’audizione con l’azienda, le parti sociali e datoriali, la Provincia di Lodi e non ultimo il Comune di San Martino in Strada”, è quanto chiede anche Patrizia Baffi, consigliere regionale del Pd, a proposito della chiusura dello stabilimento e del relativo trasferimento delle produzioni dell’azienda Abb Spa dal lodigiano a Dalmine.

“Sarà una scelta che, se confermata e portata avanti, avrà una pesante ricaduta sia sul tessuto occupazionale, con i suoi 76 lavoratori e relative famiglie coinvolti, che sull’indotto generato nel territorio lodigiano e cremasco, ovvero un altro centinaio di persone”, spiega Baffi.

Una richiesta di audizioni che, secondo la consigliera Pd, è a questo punto urgente: “L’annuncio del trasferimento risale all’11 settembre e in queste settimane l’allarme non è rientrato. Per questo dobbiamo accelerare i tempi per evitare che i lavoratori si trovino a dover fare la difficile scelta se spostarsi quotidianamente di parecchi chilometri, sobbarcandosi i costi e i tempi dovuti agli spostamenti, o addirittura optare per la perdita del lavoro. Ma vorremmo anche scongiurare il rischio che dietro alla riorganizzazione, ufficialmente dovuta al contenimento dei costi, nel prossimo futuro non si celi l’intenzione di una delocalizzazione”.

Infatti, Baffi si chiede “come mai questa scelta da parte dell’azienda, nonostante negli ultimi anni il fatturato sia passato da 29 milioni di euro annui a 46 e il Comune di San Martino in Strada abbia agevolato in ogni modo lo sviluppo del sito produttivo”.

La consigliera Pd appoggia infine l’appello, fatto attraverso un ordine del giorno, dell’amministrazione comunale che chiede ad Abb “di rinunciare alla dismissione dello stabilimento di San Martino in Strada e anzi rilanciare la produzione e valorizzare i lavoratori presenti. L’audizione sarà l’occasione per capire i motivi veri della scelta aziendale e per avere i primi contatti con la Regione, valutando eventualmente i possibili finanziamenti che potrebbero spingere l’azienda a un ripensamento e a rimanere nel sito attuale”.

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