Gravissimo il rifiuto della proprietà della Nilfisk di Guardamiglio di intervenire in Commissione.
La consigliera regionale Patrizia Baffi (Pd) stigmatizza l’assenza dell’azienda all’audizione che si è tenuta oggi in Commissione lavoro, a cui sono intervenuti solo i rappresentanti sindacali dei lavoratori.
“Avevo chiesto- spiega Baffi -di audire in commissione sia i rappresentanti sindacali che la proprietà dell’azienda per potere avere risposte certe sulla sorte dei 138 lavoratori, 97 dei quali hanno già ricevuto la lettera di licenziamento, ma la proprietà non ha accettato l’invito. Ho sperato fino all’ultimo si presentasse e ho chiesto fosse presente almeno un delegato della proprietà ma non è stata ascoltata neppure questa richiesta. “
“Questo - continua Baffi - nonostante la situazione sia gravissima. Nilfisk solo un anno fa aveva presentato un piano industriale in cui assicurava che, a fronte di un trasferimento delle macchine più piccole in Ungheria, avrebbe mantenuto a Guardamiglio la produzione delle macchine per la pulizie delle strade. Come hanno sottolineato i sindacati il piano non è stato rispettato in nessun modo nonostante il bilancio fosse in attivo e la società fosse in crescita. Anzi l’azienda ha annunciato, senza alcun preavviso e in maniera unilaterale, la cessazione dell’attività. La necessità ora è quella di mettere in campo tutte le azioni possibili per sostenere i lavoratori e ottenere, nel caso della definitiva chiusura, l’attivazione della cassa integrazione per cessata attività, possibilità prevista dal decreto Genova. La cassa integrazione potrà dare almeno un po di respiro ai lavoratori e alle loro famiglie per un anno. All’azienda chiediamo responsabilità sociale. Non è accettabile una simile mancanza di legame con il territorio”.
“Quella di Nilfisk – conclude Baffi- è solo l’ultima delle crisi aziendali che si stanno abbattendo sul lodigiano. I posti di lavoro a rischio sono più di 400 e il rischio di un impoverimento generale si fa sempre più serio. E’ dovere di tutte le istituzioni adoperarsi perché questo non accada. Io continuerò a fare la mia parte”.
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