È stato Ercole Ongaro, storico, scrittore e saggista lodigiano d’adozione, a tracciare la storia è la vita di Silvio Bossi “un uomo controcorrente”, nella quotidiana lezione all’UNITRE di Lodi.
Partendo dall’infanzia di Bossi nella sua Cavenago d’Adda, Ongaro ha spiegato come questa fosse stata molto travagliata a causa della sua salute. “Fino a dieci anni fu un bambino gracile e malaticcio - ha spiegato Ongaro - attirando su di se le attenzioni dei genitori e della sorella, pronti a qualsiasi sacrificio pur di fargli recuperare una vita normale”.
Nel 1970 Silvio iniziò due esperienze fondamentali, quella politica e quella scolastica. In occasione delle elezioni amministrative, fu convinto ad entrare nella lista di alleanza tra socialisti e comunisti. Fu eletto e sedette sui banchi di minoranza fino al 1980. Silvio si batté, in tempi in cui là sensibilità ecologica ancora non esisteva, per una doppia fognatura che separasse le acque bianche da quelle nere, ma non fu ascoltato.
Morì a soli 44 anni. “La sua dirittura morale e la sua dignità di uomo e militante continuano ad essere, per chi l’ha conosciuto - ha affermato il relatore -, esempio costante e concreto di ciò che un cittadino del mondo deve essere”.
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