L’Associazione Nazionale Biotecnologi Italiani (ANBI) intende mostrare tutta la sua solidarietà ai ricercatori del CREA ( Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria), Centro di Ricerca Genomica e Bioinformatica, sede di Montanaso Lombardo (LO), oggetto nel mese di ottobre di un attacco vandalico da parte di un movimento anarchico che ha provocato danni per circa 80.000 euro alla collezione di varietà e specie selvatiche di melanzana e asparago lì conservata (un patrimonio unico in Italia e tra i pochi al mondo).
La notizia è stata diffusa solo in questi giorni per non intralciare le indagini in corso.
L’ANBI ritiene che davanti a tale gesto, che ha tristi antefatti nel nostro Paese, debba essere presa un posizione chiara e netta. La rivendicazione è infatti precisa, i vandali imputano come colpa ai ricercatori due cose: di operare sotto il controllo diretto del Governo (inteso come Istituzione); di adoperarsi per la modernizzazione della nostra agricoltura.
L’ANBI rivendica che tali colpe non sono altro che medaglie. Il lavorare per le Istituzioni per promuovere l’ammodernamento del Paese, mettendo le proprie competenze a disposizione, è e deve essere fonte di orgoglio per i ricercatori e invitiamo la società civile e le Istituzioni tutte a far sentire la propria vicinanza a chi dedica la propria vita a questo scopo.
L’ANBI intende sottolineare che le biotecnologie altro non sono che i migliori strumenti di cui disponiamo per trovare risposte e soluzioni alle sfide che abbiamo davanti, dai cambiamenti climatici alla crescita demografica. Gli autori di tale gesto peraltro non hanno salvato nulla, non hanno fatto altro che distruggere la risorsa più preziosa di cui disponiamo per far fronte a queste sfide: la biodiversità, che là, in quelle serre, era conservata.
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