Otto persone sono state arrestate dai militari della Guardia di Finanza di Monza con la collaborazione della polizia di Stato di Milano, perché accusate, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata a far ottenere illegalmente permessi di soggiorno ai cittadini extracomunitari, falso, corruzione e abuso d'ufficio.
Tra gli arrestati ci sono anche tre pubblici ufficiali: un ispettore della stessa guardia di finanza di Monza, un sovrintendente della polizia di Stato in servizio a Milano e un messo comunale del Comune di Monza.
L'inchiesta era iniziata dopo un controllo di un esercizio commerciale di Seregno, in provincia di Monza e Brianza, effettuato dai militari nel 2016, che ha poi portato all'esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Monza.
A gestire l’organizzazione erano quattro egiziani che, in cambio dei documenti per ottenere il rinnovo e il permesso di soggiorno, chiedevano fino a 5mila euro.
I quattro, secondo le l’accusa, potevano anche contare sull'appoggio di un commercialista di Legnano, che ha uno studio a Milano, e dei tre pubblici ufficiali; avrebbero prodotto la documentazione falsa, come certificati medici, di residenza, buste paga fittizie per contratti di lavoro subordinato inesistenti, dichiarazioni fiscali relative a redditi mai percepiti, il tutto finalizzato ad ottenere il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno o del permesso di ricongiungimento familiare.
Il militare della guardia di finanza indagato, inoltre, avrebbe anche ricevuto denaro e regali per avvisare alcuni commercianti di imminenti controlli fiscali.
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