Enrico Della Torre un grande artista, il migliore astrattista che abbiamo.
Dopo l’importante antologica del 1984 al Salone dei Notai del Museo Civico Lodi, il curatore Tino Gipponi, presidente del Museo della Stampa e Stampa d’Arte a Lodi, lo ripropone in Palazzo Pitoletti Fontana gentilmente concesso.
Raffinato, rigoroso, acuto osservatore della natura con il fiume Adda di casa, greto degli avi, quale topos paradigmatico che lo ha spesso accompagnato nel costruirsi della sua ricerca, con quella distintiva qualità e valore che connotano la sua personalità. Il pittore, milanese di adozione, parte sempre da uno spunto, da un dato di sensazione naturalistica per un processo di condensazione e di trasformazione aniconica, mai disgiunta dall’innata sensibilità.
“Una lirica razionalità”, persuasiva definizione di uno dei suoi più acuti esegeti, Roberto Tassi, riassuntiva sintesi della duplice matrice formale lirica e geometrica dell’artista priva di riferimenti al mondo esterno, e concepita nel sistema dei segni astratti e nella sua coscienza ispirativa di impulsi creativi. Pittore che ha amato le avanguardie storiche del Novecento, ne ha filtrato, assimilandole, certe scelte stilistiche che hanno sovvertito i precedenti valori formali.
Una trentina di opere di qualità (oli, collage, pastelli a olio), provenienti da collezioni lodigiane, adornano questa esposizione, qualità che è solo delle vere opere d’arte di questo maestro dell’astrattismo italiano.
Inaugurazione domenica 12 maggio, alle 17.30 Palazzo Pitoletti - Fontana in via XX settembre.
La mostra proseguirà fino a domenica 26 maggio.
Era ricoverato a San Giovanni Rotondo, in Puglia, per...
E' accaduto nel Cremonese; le forze dell’ordine stanno...
Un uomo di 57 anni di Vescovato ha improvvisamente perso...