"Se si vuole davvero la pace bisogna impegnarsi a perseguirla in base a precise strategie".
L'ha detto oggi il premier Giuseppe Conte, che ha proseguito: "Non ci si può limitare semplicemente a invocare la parola “pace”, ma occorre sporcarsi le mani e lavorare con determinazione, combattendo contro muri, superando ostacoli che a prima vista possono sembrare invalicabili, sfuggendo a ogni forma di rassegnazione o di frustrazione.
Costruire percorsi educativi e formativi legati a progetti concreti che portino alla pace fra Paesi e popolazioni è quello a cui, da anni, lavora l’Associazione Rondine, nel comune di Arezzo.
Fin da subito, quando ho incontrato un gruppo di loro rappresentanti lo scorso 19 febbraio a Palazzo Chigi, sono rimasto colpito dalla loro iniziativa e mi sono impegnato personalmente, promettendo un gesto concreto e una visita a Rondine, cittadella della pace. Questa mattina sono stato in questo piccolo borgo medievale, dove ogni giorno si formano i “leader di pace” del futuro, donne e uomini provenienti da paesi in conflitto che dopo il periodo passato insieme ritornano al loro paese d’origine per realizzare un progetto di pace.
Ho aderito alla loro campagna “Leaders for peace” e come gesto simbolico ma concreto ho permesso la devoluzione al loro progetto della somma equivalente all’acquisto di 5 nuovi fucili. Ringrazio il ministro Elisabetta Trenta e l’Amministrazione della Difesa per la collaborazione alla iniziativa. Oggi - ha concluso Conte - ho preso anche l’impegno di diffondere questa campagna e questo messaggio presso tutti gli altri Capi di Stato e di Governo".
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