L’assessorato regionale all’Agricoltura ha reso noti i dati della caccia di selezione al cinghiale, facendo sapere che in meno di un mese sono stati abbattuti centinaia di capi.
“A dimostrazione che questo è il metodo di contenimento più efficace, parlano indubbiamente i numeri. D’altra parte, il fenomeno è diventato incontenibile e i danni all’agricoltura, ma non solo, stanno diventando davvero eccessivi”, commenta Patrizia Baffi, consigliere regionale del Pd e componente della VIII Commissione Agricoltura.
“Tuttavia, se i primi dati sugli abbattimenti sono positivi, serve però al più presto l’approvazione della norma che autorizza le guardie volontarie a esercitare la selezione per tutto l’anno, altrimenti l’eradicazione del cinghiale dalle zone non vocate alla sua presenza rimarrà un miraggio”, prosegue il consigliere Pd.
A questo proposito, Baffi ricorda che “la proposta di legge di Semplificazione agricola (la cosiddetta legge Gallinella dal nome del primo firmatario, ndr) prevede la modifica della norma del 1992, la numero 157, per permettere l’utilizzo degli operatori volontari tutto l'anno e rendere finalmente i piani di abbattimento più efficaci e al riparo dai ricorsi, ma è ferma in Parlamento da quasi un anno. Il Governo gialloverde non trova l’accordo nemmeno su questa emergenza, che tutte le Regioni hanno sottolineato. La Lombardia faccia sentire la sua voce: si è già perso troppo tempo”.
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