E’ allarme nei campi del Milanese e del Lodigiano, dove la cimice asiatica sta assaltando mais e soia.
Gli agricoltori del territorio devono fare i conti con questi insetti pericolosi, che si stanno moltiplicando nelle campagne e in città, causando danni in Italia stimati per ora in circa 250 milioni di euro alle produzioni agricole.
La cimice marmorata asiatica arriva dalla Cina ed è particolarmente pericolosa per l’agricoltura perché prolifica con il deposito delle uova almeno due volte all'anno con 300-400 esemplari alla volta.
La situazione è drammatica soprattutto al Nord, dal Friuli Venezia Giulia al Veneto, dall’Emilia Romagna al Piemonte.
In Lombardia la cimice ha attaccato, oltre a quelle milanesi e lodigiane, anche le coltivazioni di soia e mais nel Bresciano e di frutta nella provincia di Mantova. Ha fatto la sua comparsa per la prima volta anche in Valtellina, dove gli insetti stanno assaltando le mele con danni che in alcune zone arrivano fino al 50% del prodotto.
Per fermare l’invasione della cimice asiatica si attende il via libera del ministero dell’Ambiente che, sentiti il ministero delle Politiche agricole, Alimentari e Forestali e il ministero della Salute, deve emanare le linee guida per il via libera alla vespa samurai, nemica naturale della cimice.
Regione Lombardia ha già dato la disponibilità ad avviare la sperimentazione in materia.
Sotto accusa è il sistema di controllo dell’Unione Europea con frontiere colabrodo che hanno lasciato passare materiale vegetale infetto e parassiti vari.
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