Hanno rischiato di mettere fuori uso le Reti telefoniche di zone molto estese, e di danneggiare un’infrastruttura indispensabile per la sicurezza del Paese, in caso di calamità: 4 persone sono finite in manette perché accusate di furto e ricettazione delle batterie a tampone dei ripetitori di segnale delle più importanti compagnie telefoniche come Vodafone, Wind Tre e Tim.
L’operazione denominata “Yuri” è stata condotta dalla Polizia stradale di Cremona e da quelle di Brescia, Ferrara e Ravenna.
L’indagine prende il via dopo che gli agenti di Cremona, lo scorso gennaio, con la collaborazione degli uomini del distaccamento polizia stradale di Crema, fermarono un autocarro di una ditta di commercio e recupero rifiuti di Ravenna, che trasportava un carico di batterie rubate.
L’autista per far apparire regolare il trasporto, aveva esibito alla pattuglia un falso formulario-rifiuti così da mascherare il vero carico condotto; le indagini però hanno svelato ben altro.
Sviluppate su localizzazioni satellitari e intercettazioni telefoniche e telematiche, le investigazioni hanno ricostruito tutta l’attività criminale delle quattro persone: chi materialmente effettuava il furto, chi si occupava dello stoccaggio fino al compratore finale.
L’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Brescia ha previsto per tre indagati la detenzione in carcere, mentre per uno gli arresti domiciliari.
Tutte le batterie recuperate durante l’operazione sono state consegnate alle società telefoniche proprietarie.
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