Alle 21 circa, a Gallarate una donna segnala al 113 che il suocero settantasettenne non è ancora rincasato, specificando che erano già trascorse due ore dal suo normale orario di rientro.
L’agente al telefono capisce immediatamente la gravità della situazione.
Dopo l’esito negativo del controllo di tutti gli ospedali della zona dà notizia della scomparsa alla volante in turno, ai Carabinieri ed alla Polizia Locale. Dopo un’attenta intervista alla nuora dell’anziano, l’operatore apprende che è solito frequentare la Biblioteca Comunale e il cimitero di via Milano.
Poiché a quell’ora la biblioteca è chiusa, l’operatore invia la volante al cimitero. Gli agenti scavalcano la ringhiera del cimitero ed iniziano a cercare l’anziano.
Dopo aver perlustrato tutto il cimitero, tra due strette file di lapidi oltre un cespuglio, trovano l’uomo, riverso a terra, bagnato fradicio, immobilizzato dal dolore al bacino dopo il colpo preso nella caduta, quasi in ipotermia.
Un agente si toglie il giubbotto d’ordinanza e copre l’uomo tentando di riscaldarlo; l’altro, chiamato il 118, torna alla macchina, si avvicina al cancelletto di via Adda e, con un piede di porco, rompe il lucchetto che lo tiene chiuso per permettere l’accesso ai soccorsi.
Trasportato in ospedale, l’anziano gallaratese è salvo.
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