"Ciò che è avvenuto alla caserma dei Carabinieri di Piacenza mi ha destabilizzato.
Sono da sempre uno strenuo ammiratore delle Forze dell’Ordine ma quanto accaduto non può essere ignorato.
Ho cercato una sola giustificazione per quanto stesse emergendo dalle indagini ma, mio malgrado, non l’ho proprio trovata.
La retorica delle “mele marce” mi è parsa, fin da subito, piuttosto limitativa perché qui non si parla di una mela.
Si parla di un intero frutteto.
E come si può, mi chiedo, continuare a sostenere le Forze dell’Ordine quando esse cedono, in branco, alle “Debolezze del Disordine”?
Come posso io, 27enne amministratore locale, rispondere positivamente a chi mi chiede un’opinione sull’operato di chi “dovrebbe tutelarci ed invece attua comportamenti criminosi”?
Ho provato a rispondermi e sono fortunatamente uscito indenne da questa sorta di auto-confessione.
Posso continuare a sostenere le Forze dell’Ordine perché la nota indagine è stata avviata proprio da un Carabiniere, Comandante in servizio a Cremona.
Pare che il denunciante fosse a conoscenza delle irregolarità e che non fosse sicuro di potersi fidare, a sua volta, dei suoi superiori.
Immagino i dubbi laceranti, le notti insonni e i tormenti di questo eroe (lui sì meritevole di encomio) nel riflettere sul rovinare o meno la vita di un gruppo di commilitoni.
E se fosse andata male? E se il sistema fosse stato interamente corrotto? I suoi superiori lo avrebbero senz’altro emarginato e la sua denuncia gli si sarebbe ritorta contro come una valanga.
Lui, compiendo un salto mortale emotivo, ha scelto di mettersi in gioco per il Paese che ha scelto di servire in modo esemplare.
Si è fidato.
Il risultato è che la Caserma è stata posta sotto sequestro e i Carabinieri che vi prestavano servizio sono stati tutti arrestati.
Tutti, sì, tranne uno. E quell’unico militare pulito, oltre ai tantissimi dalla schiena dritta che proteggono le nostre città, che viveva nella pancia dello squalo, meritava il sacrificio.
Quel carabiniere onesto avrebbe dovuto essere portato in salvo.
Lo meritavamo anche tutti noi perché, durante il lockdown, abbiamo autocertificato i nostri regolari spostamenti a ragazzi con gli occhi stanchi che mai si sarebbero immaginati di trovarsi di fronte ad una pandemia di portata mondiale, con epicentro nelle nostre campagne.
E qui risolvo il mio secondo dubbio.
Posso rispondere positivamente a chi mi chieda conto dell’operato di chi ci tutela perché, in questi ultimi mesi, ho incontrato molti Carabinieri, militari, agenti di Polizia e Guardia di Finanza che hanno dedicato mesi della loro vita per aiutarci a salvare la nostra.
Mentre a noi era richiesto di selezionare una valida necessità tra le caselle di un foglio di carta, a loro era richiesto di uscire per un’unica necessità: proteggere gli italiani da un contagio di portata epocale.
Non ho mai sentito sbuffare nessuno di loro ma li ho spesso sentiti dire di fare attenzione e rientrare presto a casa, proprio come avrebbe fatto un famigliare preoccupato".
Alex Dalla Bella, Consigliere Provinciale Lodigiano Fratelli d’Italia
Era ricoverato a San Giovanni Rotondo, in Puglia, per...
E' accaduto nel Cremonese; le forze dell’ordine stanno...
Un uomo di 57 anni di Vescovato ha improvvisamente perso...