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DAL GOVERNO FONDI PER LE SCUOLE DEL LODIGIANO

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Domenica 02 Agosto 2020

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Ammontano a oltre un milione e mezzo di euro (per la precisione 1.575.000) le risorse messe a disposizione degli enti locali lodigiani dal Ministero dell’Istruzione per realizzare interventi di adeguamento degli spazi didattici alle nuove esigenze dettate dalle misure di prevenzione sanitaria, in vista della ripresa delle attività scolastiche prevista per il prossimo 14 settembre.

I fondi, derivanti dall’attuazione del programma comunitario Pon-Fesr 2014-2020, sono stati assegnati tramite bando, con due distinte graduatorie, alle quali hanno avuto accesso 42 Comuni lodigiani più la Provincia, a cui è stato riconosciuto un contributo di 750.000 euro.

Per quanto riguarda le principali città del territorio, a Lodi sono stati assegnati 230.000 euro, a Codogno, Casalpusterlengo e Sant’Angelo Lodigiano 70.000, a Lodi Vecchio 40.000.

Pari a 28.000 euro, invece, il contributo per Tavazzano con Villavesco, Mulazzano e Zelo Buon Persico. Seguono con 15.000 euro ciascuno Graffignana, Massalengo, Borghetto Lodigiano, Caselle Lurani, Castiglione d’Adda, Maleo, San Martino in Strada e Sordio.

Di 6.000 euro il contributo per Brembio, Orio Litta, Ospedaletto Lodigiano, Bertonico, Casaletto Lodigiano, Casalmaiocco, Caselle Landi, Castelgerundo, Castelnuovo Bocca d’Adda, Castiraga Vidardo, Cornegliano Laudense, Crespiatica, Livraga, Marudo, Merlino, Montanaso Lombardo, Salerano sul Lambro, Senna Lodigiana, Turano Lodigiano, Valera Fratta e Villanova del Sillaro. Infine 3.000 euro ciascuno a Boffalora d’Adda, Corno Giovine, Corte Palasio e Secugnago.

“Bene per tutti i contributi, e non sono pochi, varati dal Governo a favore della scuola per tutte le sue esigenze - commenta Tina Lomi Signoroni, membro della segreteria provinciale Pd, con delega a istruzione e formazione - Per noi del Partito Democratico la scuola è una priorità assoluta. Scuola naturalmente in presenza, come sarà dal 14 settembre, con la riorganizzazione degli spazi scolastici e rimodulando la didattica attraverso un rapporto educativo che tenga conto della importanza degli sguardi, della condivisione di un percorso, della socialità e del confronto tra pari e anche del confronto diretto con l'insegnante/educatore, perché la didattica a distanza è stata necessaria nella fase più acuta dell’emergenza sanitaria ma ha inevitabilmente ristretto e modificato lo spazio delle relazioni positive. Dobbiamo restituire spazi e voci ai bambini e alle bambine, alle ragazze ed ai ragazzi. La scuola in presenza si fa dunque parte attiva per eliminare le diseguaglianze. E ricordiamoci che la scuola è la Fabbrica del Paese e quindi bisogna investire sempre più risorse economiche e umane in questa Fabbrica”.

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