"Prima che la pandemia di COVID dilagasse mi è capitato di visitare diversi comuni italiani che si possono raggiungere in un’ora o due di auto, anche molto più piccoli di Sant’Angelo, non necessariamente celebri per una qualche nascita illustre, o particolarmente caratteristici per motivi turistici.
Spesso ho avuto la netta sensazione che il centro di questi comuni offrisse diversi motivi per una visita: un monumento importante, una bella chiesa, un edificio storico di pregio.
E poi luoghi di ristoro, bei negozi, un gradevole decoro urbano, piccoli parchi o giardini frequentati da persone di ogni età. Sant’Angelo potrebbe non essere da meno: con il bellissimo castello Bolognini con i suoi tre musei e la casa di Santa Cabrini.
Ciò che manca è, per così dire, un “filo conduttore” che colleghi centri di attrazione importanti con altri elementi complementari e di contorno. Immaginiamo che a Sant’Angelo arrivino due pullman, circa ottanta persone tra studenti e insegnanti, per visitare il nostro castello, che è ampiamente all’altezza di soddisfare l’interesse dei visitatori.
E poi? Certo, nel centro abbiamo i bei negozi, abbiamo anche molti bar, ma mancano molti altri servizi. A cominciare dagli spazi adatti al parcheggio dei pullman. E poi, dove potrebbero ristorarsi gli ottanta visitatori, dove acquistare prodotti tipici o souvenir, dove poter passeggiare tranquillamente, evitando il traffico urbano, per recarsi poi in visita alla casa di Santa Cabrini?
Le botteghe di prodotti tipici magari ci sono, ma non si trovano su un percorso di attrazione turistica e non vi sono indicazioni per rintracciarle.
Quanto a parchi e giardini sono pochi, decentrati e non proprio accoglienti.
Sant’Angelo merita di più, il suo centro deve diventare più accogliente e attrattivo. I negozi devono essere valorizzati sui quei percorsi che possono essere invitanti per i visitatori.
Anche con chiusura a traffico, possibilità di collocare tavolini all’aperto, e poi ancora eventi di cultura e musica. Il tutto deve essere collegato da un filo conduttore virtuale ma percepibile.
Quelli elencati sono solo alcuni accorgimenti per riportare persone in centro e per attrarne di nuove. Il COVID ci sta mostrando quanto sia dannoso l’isolamento. Il COVID ci ha insegnato anche che occorre trovare un equilibrio, una sostenibilità tra ecologia, economia, socialità, cultura e sicurezza".
Omar Damiani – Voltiamo Pagina
Era ricoverato a San Giovanni Rotondo, in Puglia, per...
E' accaduto nel Cremonese; le forze dell’ordine stanno...
Un uomo di 57 anni di Vescovato ha improvvisamente perso...