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NAPOLEONE «LASCIA LODI» PER LA SECONDA VOLTA

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Giovedì 18 Febbraio 2021

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Nonostante tutte le difficoltà e le restrizioni provocate dalla pandemia, l’Imperatore, a 200 anni dalla sua morte, ha vinto anche questa battaglia: la mostra ha registrato un ottimo successo di pubblico.

I curatori ringraziano tutti i soggetti che hanno contribuito a questo risultato: «Il segreto? Abbiamo continuato a crederci, come avrebbe fatto lui». Dopo una riapertura durata una quindicina di giorni e visite guidate on-line nei fine settimana - l’ultima il 14 febbraio - la mostra «Napoleone Bonaparte e Lodi. A Lodi scoccò la prima scintilla della più alta ambizione», allestita presso la sede Bipielle Arte, chiude in attivo e risulta essere stata fra le prime iniziative del 2021 in Italia volte a celebrare i duecento anni dalla morte del grande condottiero e imperatore, spirato il 5 maggio del 1821.

Inaugurata con una partecipata diretta Facebook il 30 di ottobre scorso, l’esposizione, dedicata a ricostruire il periodo di governo napoleonico a Lodi (1796-1814), era rimasta aperta al pubblico soltanto per tre giorni, durante i quali si erano già superati i 250 visitatori, prima del nuovo lockdown che, per musei e spazi espositivi in Lombardia, si è esteso da novembre a gennaio.

Risultato di un progetto vincitore del bando MiBACT, «La scuola attiva la cultura», da parte del Liceo artistico «Callisto Piazza» di Lodi, la mostra ha riaperto i battenti a inizio febbraio, dopo aver avviato, nei mesi precedenti, una serie di incontri virtuali, grazie alla grande disponibilità dei prestatori, all’impegno dell’ente organizzatore e al sostegno di Fondazione Banca Popolare di Lodi.

E la curiosità generata dall’evento, rimasto accessibile solo per pochi giorni a fine ottobre, non ha mancato di manifestare i sui effetti, positivi, sulla partecipazione dei visitatori, prima da casa e poi, di nuovo, in persona: circa 2.000 visitatori, sia in presenza sia online.

«Siamo molto soddisfatti per la risposta del pubblico, considerata la difficile situazione generale, e orgogliosi di aver continuato a credere nella possibilità di riaprire alla diretta visione una mostra che ha proposto una combinazione originale fra storia e arti figurative dal passato alla contemporaneità - spiegano i curatori dell’evento, Laura Facchin, Monja Faraoni e Massimiliano Ferrario -. Ciò non sarebbe stato possibile senza il sostegno di tutti i partner coinvolti, a cui va il nostro ringraziamento: dal Comune di Lodi alla Fondazione Banca Popolare di Lodi, dall’Ufficio di Piano della stessa Amministrazione, al Consorzio di Formazione Professionale Permanente, dalla Fondazione Maria Cosway, all’Archivio Storico Diocesano, fino a Lodi Città Murata, Delegazione FAI Lodi e ai collezionisti privati».

«Nel 2020 e in questo primo scorcio del 2021 la gran parte degli sforzi della Fondazione Banca Popolare di Lodi è andata a supporto di chi ha operato per contrastare l’emergenza sanitaria – aggiunge il presidente Duccio Castellotti - ma abbiamo voluto continuare a impegnarci anche nella valorizzazione delle eccellenze storico-artistiche del nostro territorio, favorendone la conoscenza presso un largo pubblico. È per questo che abbiamo accolto e sostenuto con favore l’esposizione dedicata a Napoleone e Lodi, supportando, anche economicamente, gli organizzatori e rendendo disponibile la sala Bipielle Arte in questi mesi complicati, per rendere fruibile al meglio la mostra».

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