La sezione equina di Confagricoltura Lombardia si è riunita per un esame dei principali aspetti del comparto.
In primo luogo la riforma del settore con la proposta di decreto legge Gadda per il quale è in corso l’iter di approvazione con la fase di raccolta degli emendamenti.
Uno degli aspetti principali del decreto è relativo al riconoscimento dell’allevamento equino come attività agricola a tutti gli effetti.
Il secondo aspetto riguarda invece l’applicazione delle aliquote IVA e su cui è necessario fare chiarezza e sostenere come l’attività di allevamento equino sia sempre connessa a quella agricola e quindi avere la relativa aliquota Iva del 10%.
Tesi questa che viene confermata anche a livello europeo secondo quanto scrive anche il Copa Cogeca in documento fatto proprio dalla sezione. I cavalli ed il loro allevamento secondo le normative europee fanno parte dell’attività agricola e quindi non vi sono ragioni per applicare aliquote Iva diverse.
Si è poi analizzato il progetto avanzato dal presidente Badi sulla costituzione di una task force in grado di evidenziare le principali problematiche relative al settore e di analizzarle in modo sistematico, proponendo le più idonee soluzioni. Al momento sono state individuate le seguenti aree di indagine: bosco, prati, letame e nuove strutture.
Altri due argomenti sono stati oggetto della discussione: la pandemia, in seguito alla quale il comparto equino ha subito notevoli perdite per le quali si è chiesta l’applicazione del superbonus del 110% per l’acquisto di attrezzature di stalla.
Inoltre è stato affrontato il tema della registrazione dei Libri genealogici per quei soggetti che appartengono a razze che non dispongono di un LG a livello nazionale. Focus, infine, anche sulle monte abusive. per le quali si è chiesto un maggiore controllo.
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