Federazione Regionale di Prodotto Olivicola nel segno della continuità: è stata, infatti, rinnovata la carica di Presidente della Sezione Regionale dedicata alla coltivazione delle olive da olio, alla socia bresciana di Confagricoltura Rita Rocca, già presidente nel precedente mandato.
La sezione è sempre stata molto attiva ricercando un continuo confronto con i produttori della nostra Regione.
Alla vice presidenza Elena Lussana, della sezione bergamasca, che “succede” al padre Giuseppe anche lui già vice presidente.
Un vertice che ricalca geograficamente le due maggiori zone di vocazione per la produzione dell’Olio in Lombardia, oltre naturalmente all’area del Lago di Como. In Lombardia, la produzione di olio di oliva è piuttosto limitata con solo venti i frantoi censiti che, nella produzione di olio lombardo degli ultimi anni, hanno registrato un quantitativo di circa 600 tonnellate.
A fronte di una produzione relativamente piccola, “l’oro verde” di origine lombarda è tra i migliori del territorio italiano. Infatti, la Lombardia vanta due tipologie di Olio d’oliva extravergine di qualità certificata DOP: l’olio d’oliva dei Laghi Lombardi e quello del Garda, prodotti in corrispondenza delle riviere dei laghi lombardi e del Garda.
La coltivazione di olio di oliva in Lombardia si sviluppa principalmente nella provincia di Brescia e, infatti, è da questo territorio che provengono le maggiori sollecitazioni e la maggior parte dei componenti della FRP, ma viene praticata anche nelle provincie di Bergamo, Como, Lecco, e Mantova, le piante godono infatti di un clima sufficientemente dolce, che si sviluppa attorno ai maggiori laghi lombardi.
Tra le molte sfide all’orizzonte sicuramente quella legata all’attività di AIPOL (Associazione Interprovinciale Produttori Olivicoli Lombardi) con cui occorre di continui confrontarsi in quanto la realtà regionale che da sempre ha supportato tecnicamente le aziende olivicole e tenuto conto del fatto che diversi rappresentanti della sezione sono all’interno del Consiglio Direttivo.
Oltre ciò, le sfide legate all’attività produttiva che negli ultimi anni ha perso molto, Il 2019 è stato un anno disgraziato: cascola ed eventi atmosferici hanno completamente azzerato la produzione in alcune zone del Garda e del Sebino, ma anche l’annata 2020 non è stata esaltante; si attende la stagione della raccolta che partirà tra qualche mese su tutto il territorio per quantificare la produzione che comunque risentirà pesantemente della stagione caratterizzata da un clima molto instabile e il perdurare dei problemi fitosanitari legati principalmente alla cascola e alla cimice asiatica.
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