"La nuova legge approvata dal Consiglio Regionale non ha risolto nessuno dei problemi della sanità lombarda e per il Lodigiano il bilancio è ancora più negativo, perché le questioni locali evidenziate in 3 ordini del giorno presentati in aula dal Pd non sono state minimamente tenute in considerazione. Questa presunta “riforma” non ha toccato nessuno dei punti nevralgici di un sistema sanitario regionale che attraverso gli anni ha cambiato formule ed etichette ma nella sostanza ha mantenuto la stessa impostazione, con un forte squilibrio a favore del privato, a scapito di un settore pubblico alle prese con crescenti problemi di liste d’attesa e di carenza di personale. Oltre alla totale mancanza di confronto in aula con le minoranze, le cui proposte sono state tutte bocciate in modo automatico, bisogna sottolineare anche la chiusura nei confronti dei territori e degli enti locali, che non sono stati in alcun modo coinvolti, calando ogni scelta dall’alto.
Le specificità territoriali delle varie Province sono state ignorate e per il Lodigiano questo significa, per esempio, l’abbandono delle aree periferiche della bassa pianura (in ciò accomunate a quelle di montagna), che continuano a soffrire l’impoverimento dei servizi e le difficoltà di accesso alle strutture di assistenza, fattori che incidono anche sullo spopolamento di queste zone.
La medicina di base, la rete ospedaliera, i servizi territoriali, la relazione di cura sono tutti aspetti fondamentali, che sono invece rimasti sullo sfondo della finta revisione di un sistema che continua a ruotare attorno alle nomine e alla redditività delle prestazioni.
Doveva essere l’occasione per parlare (tra i tanti temi) di medicina di genere, di consultori famigliari (quelli presenti nel Lodigiano sono meno della metà di quelli previste dalla legge e siamo una delle 3 Province più carenti in Lombardia), di servizi sociosanitari per i minori in difficoltà, di terzo settore, del ruolo delle associazioni di pazienti e dei familiari di pazienti, di presa in carico delle fragilità, di coinvolgimento nelle scelte degli operatori sanitari e degli amministratori locali sindaci e territori: niente di tutto ciò si è purtroppo verificato, vanificando l’opportunità di un vero cambiamento, per ribaltare la logica del profitto e restituire il sistema sanitario lombardo alle sue funzioni di servizio ai cittadini".
Partito democratico della Provincia di Lodi
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