Si è svolto a Roma, dal 13 al 16 novembre 2021, il 28° Congresso Nazionale della Società Italiana di Ultrasonologia in Medicina e Biologia (SIUMB), che raccoglie annualmente gli ecografisti operanti sul territorio nazionale e appartenenti a differenti specializzazioni cliniche.
Quest’anno il Congresso ha visto la partecipazione ‘in presenza’ di una delegazione di 400 iscritti provenienti da tutta l’Italia: complessivamente sono stati inviati 92 elaborati tra i quali, per l’ASST di Lodi, tre lavori svolti dal Reparto di Medicina generale dell’Ospedale di Codogno. Uno di questi tre è stato premiato come miglior lavoro dal Comitato Scientifico del Congresso.
«La nostra équipe ha presentato due lavori sull’impiego e sull’utilità dell’ecografia palmare nella gestione dei pazienti in medicina interna, dimostrando l’utilità di questa metodica (c.d. ‘bedside’) nel confermare diagnosi sospettate clinicamente oppure nel chiarire quadri patologici incerti alla clinica o, addirittura, nel fare diagnosi ‘inaspettate’», spiega il dottor Francesco Giangregorio, Direttore del Reparto. «Il terzo lavoro*, quello risultato vincitore, ha approfondito invece il confronto tra due tecnologie ecografiche innovative nella caratterizzazione di micronoduli epatici, riscontrati ecograficamente nella sorveglianza di pazienti cirrotici. Nel nostro reparto abbiamo avuto l’opportunità di provare una nuova tecnologia chiamata onda piana, applicata alla ecografia con mezzo di contrasto (C-CEUS). Tale metodologia, già innovativa, è stata confrontata con una sua evoluzione, definita CEUS con onda piana ad alta frequenza (HIFR-CEUS). Tale studio è stato condotto su 63 pazienti cirrotici, a cui era stato riscontrato un nuovo nodulo durante il follow up e ha concluso che sia la C-CEUS con onda piana che quella con onda piana ad alta frequenza sono un buon sistema di imaging non invasivo per la caratterizzazione di piccole lesioni rilevate durante il follow up di pazienti cirrotici ottenendo la prima un’accuratezza diagnostica di circa 88%, la seconda un’accuratezza del 94%».
«Questo risultato dimostra come, grazie alle nuove tecnologie e alle competenze a nostra disposizione, sia possibile in molti casi aiutare i pazienti cirrotici a evitare esami radiologici più ‘pesanti’ (quali TC o RMN) o addirittura esami invasivi come i citoaspirati epatici», conclude Giangregorio. «Ciò consente di decongestionare le liste di attesa della radiologia, senza rinunciare alla qualità delle prestazioni per tali pazienti. Per noi si tratta di un riconoscimento doppiamente importante: per l’impatto clinico che questa esperienza ha dimostrato e perché lo studio non è stato eseguito da un centro universitario ma dall’équipe di un piccolo ospedale. Un premio che ci rende orgogliosi e ci stimola a cercare di migliorare la nostra professionalità a vantaggio dei pazienti».
L’attività scientifica avrà inoltre ricadute positive su tutto il territorio, in quanto un soggetto esterno ha già manifestato l’intenzione di donare all’Ospedale di Codogno l’apparecchio finora utilizzato per lo studio.
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