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CONGEDO DI PATERNITA', POCHI LO UTILIZZANO

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Sabato 19 Marzo 2022

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"Il congedo di paternità obbligatorio, istituito con Legge 92/2012 ed in seguito modificato ed ampliato con norme successive, fa fatica a decollare, ma vediamolo in dettaglio.

Si tratta di dieci giorni a disposizione del padre lavoratore dipendente da fruire entro i primi cinque mesi di vita del bambino, aggiuntivi a quelli della madre, retribuiti con un’indennità giornaliera pari al 100% della retribuzione. L’obbligo è rivolto a tutti i padri, anche adottivi, affidatari o collocatari.

Nel 2021 i dati sono incoraggianti, infatti il dato provvisorio relativo ai beneficiari di tale prestazione, si riferisce a circa 155 mila padri lavoratori dipendenti del settore privato, superando quello dei beneficiari 2020 che era pari a 135 mila unità. Ma facendo un po’ di conti siamo ancora lontani dall’applicazione della norma: considerando che il numero dei bambini nati nel 2020 (dato ISTAT) è stato pari a 404.892, e stimando che circa il 70% di essi abbia un padre lavoratore dipendente del settore privato, si rileva che solo poco più della metà dei padri aventi diritto al congedo obbligatorio ne abbia fatto richiesta.

Pur trattandosi infatti di un beneficio obbligatorio, non vi sono al momento sanzioni specifiche legate alla mancata fruizione dello stesso e così il percorso di attuazione è lento.

Una norma poco conosciuta? Difficilmente applicabile in un mondo del lavoro sempre più competitivo e meno tutelato? Probabilmente le motivazioni sono più di una, ma la sua piena attuazione sarebbe un passo importante: dal punto di vista professionale attenua le differenze di trattamento tra madre e padre e dal punto di vista personale offre l’opportunità ai padri di condividere i primi mesi di vita del proprio figlio, un momento importante per la costruzione della famiglia.

A gennaio è stata presentata una proposta di legge a firma PD, Lue e FacciamoEco per estendere questi 10 giorni a tre mesi per consentire ai papà di trascorrere più tempo con i propri figli e soprattutto alle mamme di potersi dedicare al lavoro sapendo di poter dividere la crescita dei figli e gli impegni famigliari con l’altro genitore. La proposta di legge, spiegano i deputati, vuole dare "una visione diversa e progressista della società" e rappresenta "un modo per rendere gli uomini più felici permettendo loro di fare i padri e per aiutare le donne ad essere più libere, a non far diventare la maternità una gabbia ma a restare nel mondo del lavoro". Solo la reale condivisione tra padri e madri e servizi efficienti e diffusi si realizzano pari opportunità".

Barbara Gualtieri - DonneDem della Provincia di Lodi

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