Apre domani a Lodi, nei locali di Bipielle Arte in via Polenghi Lombardo, la mostra dal titolo "Un suono blu".
La rassegna raccoglie le opere realizzate negli ultimi trent'anni dall'artista Guido Boletti.
Boletti, nato a Milano nel 1961, artista autodidatta, verso la fine degli anni ‘80 cerca nella musica la fonte ispiratrice della sua pittura. Il suo cammino artistico è marcato fin dall’inizio da incontri significativi che proseguono negli anni e lo portano a sviluppare nuove esperienze creative tra le quali performance pittoriche dal vivo, condividendo il palco con musicisti o artisti di altro genere. Dal 1999, con la prima esposizione a Belo Horizonte, il Brasile viene a far parte integrante costante del suo percorso artistico. L’influenza della cultura brasiliana arricchisce i temi e l’ispirazione della ricerca pittorica, sempre rivolta al “sogno di una musica-pittura“, che in Brasile trova terreno fertile, visualmente e, soprattutto, musicalmente.
Scrive Marina Bergonzi presentando la mostra: «Può un suono essere blu? Non ha dubbi al riguardo Guido Boletti, che sceglie di affidare all’arte la totalità dei suoi sensi. Lasciandosi trasportare dal colore e dalla materia, questo artista incarna bene il concetto di sinestesia, alimentandolo però di quel soffio vitale e di quella freschezza e genuinità che trasformano la semplice percezione simultanea di suono e colore in un’esperienza piena, completa. Non si tratta solo di contaminazione percettiva: l’arte di Guido è una danza, un canto che muove dal sentire dell’artista e tocca l’anima di chi ha la fortuna di assistere a quel caos gioioso fatto di colori e linee. È un turbine incalzante che strizza l’occhio a Kandinskij ma che si ribella a quel concetto di spiritualità tanto caro al pittore russo. L’esperienza quasi fisica alla quale Guido ci invita si fa mezzo capace di rendere visibile l’invisibile, chiaramente udibile l’indicibile, il taciuto. […] L’artista è vivo e in cammino, respira e ci rende parte di quello stesso alito che, pur nelle nostre specificità, ci riunisce tutti in un’unica meravigliosa esperienza, quella umana. […]»
Orari di apertura: giovedì e venerdì dalle 16 alle 19; sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.
INGRESSO LIBERO nel rispetto della normativa anti contagio.
La mostra resterà a disposizione del pubblico fino al 29 maggio.
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