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PARCO TECNOLOGICO: I NODI VENGONO AL PETTINE

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Martedì 30 Agosto 2022

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"La stampa locale si sta giustamente interessando alla vicenda della proposta di vendita dell’immobile del Polo Tecnologico Padano e siamo stati sollecitati ad esprimere un parere almeno in relazione ai risvolti ambientali e territoriali della vicenda.

Diverse le esigenze a cui si spera di dare risposta. Le “Case di Comunità”, definite dalla nuova legge della Regione Lombardia, si propongono di rimediare alle insufficienze del servizio sanitario regionale con una maggiore presenza e vicinanza di alcuni servizi territoriali. Inoltre, durante l’esperienza bruciante della pandemia è emersa la necessità di un magazzino e polo logistico di materiale sanitario, che non ha alcuna necessità di stare in prossimità della Casa di Comunità. Se la Casa deve essere prossima ai cittadini serviti, la logistica deve essere al centro della rete stradale e/o ferroviaria dei punti di destinazione finale (ospedali, farmacie, ambulatori, luoghi dove si dovranno fare i vaccini in tutto il territorio provinciale).

Diverse le ipotesi in campo: acquisto da parte del Comune di Lodi dell’immobile del PTP, anche con un contributo Regionale, oppure acquisto da parte dell’Azienda Sanitaria (Regione Lombardia). A questa proposta si aggiunge la necessità di costruire, su area agricola vicino al PTP, di un capannone di 20 mila metri quadrati di stoccaggio a cui aggiungere parcheggi e raccordi stradali. Non sappiamo se le diverse ipotesi si siano o meno concretizzate in studi di fattibilità, progetti seri, costi, ricadute e recupero negli anni dell’investimento. Se ci sono, si rendano pubbliche e si portino in Consiglio Comunale.

Proviamo a capire come, a nostro parere, affrontare le scelte in modo non strumentale ed ideologico. Ipotizziamo, in attesa di vedere studi ed analisi che ancora nessuno ha fatto, che al Polo Tecnologico Padano sia appropriato ed utile fare ricerca biotecnologica e sanitaria, analisi di laboratorio, sviluppo brevetti, forse anche formazione (siamo vicini all’università), tutte funzioni previste anche nelle case di Comunità. Anche più di oggi in collaborazione con il servizio sanitario. Al PTP oggi si ospita anche il Consorzio Italiano Biogas: si possono ospitare allora anche i servizi dell’Arpa, l’Agenzia regionale Ambiente, e in futuro anche servizi di promozione territoriale delle rinnovabili e del risparmio energetico o persino della Transizione ecologica. Tutti i Comuni e le imprese del Lodigiano ne beneficerebbero.

La medicina territoriale e l’assistenza ai cittadini meglio portarla dove la gente vive: i vaccini negli ambulatori medici e nelle farmacie in città a Lodi ed in ogni comune della provincia. Le visite specialistiche, gli esami e i prelievi che non possono essere decentrati, è auspicabile che si trovino in luoghi già raggiungibili anche dai mezzi pubblici, non dove il parcheggio è insufficiente come l’attuale centro vaccinale.

Il polo logistico può invece trovare ospitalità in uno delle decine di capannoni vuoti di cui è pieno il Lodigiano, senza ulteriore consumo di suolo, variante urbanistica e predisposizione di viabilità di servizio aggiuntiva. Magari accompagnando la decisione con uno studio sulla mobilità indotta e, cosa che ormai si fa all’estero, i servizi da organizzare per la prossima transizione alla “green logistic” del prossimo decennio: quando la mobilità diventerà necessariamente elettrica, più ferroviaria e necessiterà di servizi (pannelli solari e accumulo per la ricarica e la rifrigerazione).

Mentre si affastellano le proposte e le ipotesi, l’ex vicesindaco e membro del CDA del Polo Tecnologico Padano, Lorenzo Maggi, già critica sui giornali la posizione di Legambiente, prima ancora di esserci espressi. Perché attaccarci preventivamente, cosa vuole o cosa teme da noi? Perché scatenare una polemica tutta ideologica, su alberi, centrali a gas e consumo di suolo, cioè sugli errori della passata amministrazione? Inutile. Proviamo a pensar male, commettendo un peccatuccio anche noi: forse si vuole portare al PTP sia servizi sanitari che capannoni, logistica ed opere viarie, anche per sanare la forte esposizione debitoria nei confronti delle Banche del PTP? Felici di essere smentiti".

Circolo Legambiente di Lodi - LodiVerde

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