In Lombardia nasce il 45% del latte italiano, ma a causa dell’esplosione dei costi sono sempre di più le aziende in difficoltà tanto che quasi un allevamento su dieci è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività.
E’ quanto afferma la Coldiretti regionale in relazione all’allarme lanciato da Granarolo e Lactalis sulla corsa dei prezzi al dettaglio per il latte a causa dell’impennata delle bollette energetiche sull’intera filiera agroalimentare.
“E’ importante intervenire subito per tutelare una filiera produttiva fondamentale per l’agroalimentare lombardo e italiano – afferma Paolo Carra, vice presidente di Coldiretti Lombardia – Nella nostra regione ci sono circa 5 mila allevamenti in cui vengono munti ogni anno quasi 6 milioni di tonnellate di latte che contribuiscono in maniera determinate alla catena lattiero casearia nazionale”.
La stabilità della rete zootecnica ha un’importanza che non riguarda solo l’economia nazionale ma ha una rilevanza sociale e ambientale perché quando una stalla chiude si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere, spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado dei territori soprattutto in zone svantaggiate.
“Occorre lavorare da subito ad accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali – conclude Paolo Carra – con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni”.
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