Si è svolta nella notte una vasta operazione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Mantova che, all’esito di un’indagine, SISMA, diretta e coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia di Brescia, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Brescia e a decine di perquisizioni presso abitazioni e studi tecnici.
Al centro dell’indagine il nipote di uno storico boss cutrese, pubblico ufficiale con la carica di tecnico istruttore presso i comuni compresi nel cosiddetto “cratere sismico” della provincia di Mantova (Poggio Rusco, Borgo Mantovano, Magnacavallo, Sermide e Felonica), con compiti istruttori, di verifica, di rendicontazione e di autorizzazione ai pagamenti dei contributi a fondo perduto stanziati da Regione Lombardia per gli immobili danneggiati dal terremoto.
In tutto 9 i soggetti indagati raggiunti dall’ordinanza di custodia cautelare (uno ancora attivamente ricercato), di cui 4 in carcere e 5 agli arresti domiciliari, fra cui architetti e ingegneri, imprenditori e soggetti del sistema bancario, ritenuti responsabili a vario titolo, secondo l’impostazione accusatoria accolta dal GIP (fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa) di “concussione, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, intestazione fittizia di società”, aggravati dalle finalità mafiose, per aver agevolato la cosca ‘ndranghetistica Dragone di Cutro (KR).
A carico degli indagati è stato disposto anche il sequestro di società fittiziamente intestate, delle provviste bancarie e di beni mobili e immobili per un valore di circa 2 milioni di euro, costituenti il ritenuto prezzo e il profitto dei reati contestati.
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