Si intensificano i controlli a stazioni ferroviarie e locali pubblici a Monza e Brianza da parte degli agenti della Polizia di Stato.
I controlli si sono svolti principalmente nei pressi delle stazioni e nelle aree adiacenti agli scali ferroviari, nonché presso gli stalli dei capolinea degli autobus ivi insistenti delle stazioni ferroviarie di Seregno, Cesano Maderno, Desio e Monza.
Alla stazione ferroviaria di Seregno i controlli si cono concentrati presso la stazione ferroviaria e le vie adiacenti e sono state controllate 97 persone di cui 9 con precedenti di polizia.
Poi i controlli si sono svolti presso la stazione ferroviaria di Cesano Maderno e si sono concentrati presso i due ingressi, sia quello anteriore che posteriore, nonché lungo i binari, e sono state controllate 132 persone, sono state contestate 4 contravvenzioni al codice della strada: due per mancato uso delle cinture di sicurezza, una per mancato possesso della patente italiana ed una per guida con patente scaduta, ed infine è stata sanzionata una donna italiana che viaggiava in monopattino per uso di sostanza stupefacente, essendo stata trovata in possesso di due dosi una di cocaina ed una di eroina.
Terzo intervento presso la stazione ferroviaria di Desio; qui i controlli si sono concentrati all’esterno della stazione, lato piazza stazione, in corrispondenza del capolinea del pullman, sono state controllate 155 persone, 19 veicoli.
Venerdì e sabato, infine, i controlli si sono svolti presso la stazione ferroviaria di Monza, in particolare presso Piazza Castello e via Arosio, nonché lungo i binari, e sono state controllate 251 persone di cui 27 con precedenti di polizia, e 28 veicoli.
Nel corso di appositi servizi, nella serata di venerdì, personale della Questura, unitamente ad un equipaggio della Polizia Locale di Monza, ha sottoposto a verifiche nel capoluogo 6 locali, all’interno dei quali sono state identificate 25 persone, di cui 7 gravate da precedenti di polizia.
Durante i controlli all’interno di un bar, il titolare è stato sanzionato per la violazione di una Legge della Regione Lombardia che impone di garantire la costante “sorvegliabilità” degli esercizi pubblici. In particolare, lasciando aperta una delle porte di ingresso del locale, consentiva agli avventori di accedere ad un cortile di pertinenza di alcune abitazioni private attigue, in danno alla tranquillità pubblica.
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