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QUALITA' DEL SONNO E DISPOSITIVI ELETTRONICI

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Domenica 07 Maggio 2023

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La qualità del sonno nei bambini e negli adolescenti diminuisce con l’aumentare dell’età e peggiora significativamente a causa dell’utilizzo dei dispositivi elettronici, in particolare nelle ore serali e notturne. È quanto emerge da un’indagine condotta dall’ASST di Lodi su un campione di studenti di età compresa tra i 9 e i 19 anni frequentanti le scuole primarie e secondarie di 1° e 2° grado della Provincia di Lodi.

Lo studio osservazionale trasversale è stato realizzato nei mesi di gennaio e febbraio 2023 tramite la somministrazione di un questionario che ha raccolto informazioni sulle abitudini di utilizzo di smartphone e tablet, adottando la scala Sleep Disturbance Scale for Children (SDC) per indagare la qualità del sonno.

L’indagine è stata ideata e promossa dal dottor Stefano Maiandi (in qualità di co-principal investigator) e dalla dottoressa Ester Busca, infermieri della Direzione Aziendale delle Professioni Sanitarie e Socio Sanitarie diretta dalla dottoressa Donatella Vasaturo, con la collaborazione della dottoressa Barbara Grecchi (Coordinamento aziendale Promozione Salute WHP & HPH) e della dottoressa Chiara Lupi (Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia Ufficio VIII - AT di Lodi).

Hanno partecipato all’indagine 666 bambini e adolescenti con un’età media di 15 anni, prevalentemente di sesso femminile (60,8%). Le famiglie di provenienza sono mediamente composte da 4 persone e il 98,5% dei rispondenti è in possesso di un dispositivo elettronico personale, prevalentemente smartphone (95,8%). Il 37,4% riferisce di dormire tra le 5 e le 7 ore per notte, il 37,2% tra le 7 e le 8 ore, il 14,7% tra 8 e 9 ore, il 4,1% tra 9 e 11 ore e lo 0,5% più di 11 ore: la durata del sonno rilevata nel campione diminuisce con l’aumentare dell’età. Oltre il 70% dei bambini e degli adolescenti riporta un tempo di addormentamento inferiore ai 30 minuti e circa un soggetto su 4 riferisce una frequenza non trascurabile di risvegli nelle ore notturne. Oltre la metà del campione mostra una significativa fatica a risvegliarsi e registra stanchezza anche al risveglio.

Circa la metà dei bambini e degli adolescenti che hanno partecipato all’indagine utilizza i dispositivi elettronici per oltre 3 ore al giorno e il 75,2% li utilizza anche a letto prima di addormentarsi. Il 26% del campione si sveglia durante le ore notturne per controllare le notifiche o i messaggi sullo smartphone, mentre il 28,4% riferisce di utilizzare i dispositivi elettronici di nascosto dai genitori. Solo il 17,7% dei genitori, inoltre, ha stabilito un tempo massimo di utilizzo dei dispositivi elettronici.

«I dati raccolti da questo studio sono sovrapponibili con analoghe indagini italiane e internazionali: la qualità del sonno nei bambini e negli adolescenti diminuisce con l’aumentare dell’età e non è trascurabile l’impatto che i dispositivi elettronici, specialmente nelle ore serali e notturne, producono sull’igiene del sonno. A tal proposito, l’American Academy of Pediatrics, la più grande associazione professionale di pediatri negli Stati Uniti, raccomanda di rimuovere tutti i dispositivi elettronici dalle camere da letto dei bambini per migliorare la loro qualità del sonno – commenta Stefano Maiandi –. Contrariamente a quanto affermato dalla letteratura, tuttavia, le evidenze non sembrano confermare che l’aumentare del tempo di utilizzo dei dispositivi elettronici con l’aumentare dell’età sia dovuto alla riduzione del controllo da parte dei genitori, poiché la maggior parte dei bambini e degli adolescenti presi in considerazione dall’indagine non è soggetto a regole o restrizioni di tempo».

«Si tratta di un lavoro importante che nasce dalla sinergia tra la Direzione Aziendale delle Professioni Sanitarie e Socio Sanitarie e le Strutture Complesse di Pediatria, Neuropsichiatria Infantile e Neurologia dell’ASST Lodi – sottolinea il Direttore Generale Salvatore Gioia – . La buona igiene del sonno riveste infatti un ruolo  fondamentale in tutti i periodi della vita di una persona, ma assume una strategica importanza soprattutto durante la fase di crescita».  I Direttori delle Strutture Aziendali coinvolte nello studio – Roberta Giacchero per la Pediatria, Paola Morosini per la Neuropsichiatria Infantile e Vincenzo Belcastro per la Neurologia concordano: «E’ proprio nella fase di crescita e di sviluppo che le cattive abitudini possono associarsi alla comparsa di obesità, problemi metabolici e cardiovascolari, disturbi comportamentali e problemi emozionali. Il disturbo del sonno inoltre è anche prodromico in molti casi a disturbi della salute mentale. Un sonno breve, inoltre, può ridurre la capacità di pensiero astratto, la creatività, la capacità di pianificare e imparare e, in generale, può causare effetti negativi sulle prestazioni scolastiche e sulle attività di vita quotidiana».

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