Scontro tra Regione e soci dell'Agenzia del Trasporto Pubblico del bacino comprendente le province di Milano, Lodi, Monza e Pavia.
Al centro delle polemiche tra l'ente regionale e i soci la necessità di adeguare le tariffe da applicare al trasporto pubblico secondo gli indici Istat annuali.
"Tutti i soci partecipanti all'assemblea dell'Agenzia del Trasporto pubblico di bacino della Città metropolitana di Milano, Monza Brianza, Lodi e Pavia hanno deciso all'unanimità di rinviare ogni decisione in merito all'adeguamento delle tariffe del trasporto pubblico locale. Nel corso della riunione ho ribadito, per l'ennesima volta, che l'adeguamento tariffario deciso con delibera regionale è un atto dovuto, normato per legge, legato agli indici Istat. Mi preme chiarire che Regione Lombardia non ha alcuna intenzione di aumentare i costi per i viaggiatori: sono le stesse Agenzie Tpl che hanno la facoltà di valutare eventuali aumenti sui prezzi dei biglietti".
Lo ha detto l'assessore regionale ai Trasporti e Mobilità sostenibile, Franco Lucente, in merito alla riunione dell'Agenzia che ha rinviato la votazione sul recepimento dell'adeguamento Istat per le tariffe.
"Ricordo anche che Regione Lombardia - ha ribadito Lucente - detiene solo il 10% delle quote dell'Agenzia Trasporto Pubblico, mentre il socio di maggioranza relativa è il Comune di Milano. Eppure, è sempre e solo Regione Lombardia a investire ingenti risorse, come nessun'altra regione nel resto d'Italia. Ecco perché chiedo che ognuno dei soci dell'Agenzia Tpl faccia la sua parte, in base alla quota di partecipazione. Basta tirare Regione per la giacchetta e sollecitarla unicamente quando servono soldi. Senza mai, peraltro, coinvolgerla minimamente negli aspetti programmatici e gestionali del trasporto pubblico locale".
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