“Metter fine alla sostanziale impunità di cui godono gli autori anche dei più crudeli e ripugnanti delitti contro gli animali”.
Michela Vittoria Brambilla, presidente dell’Intergruppo parlamentare per i Diritti degli Animali e la Tutela dell’Ambiente e della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, sintetizza così il significato della sua proposta di legge a favore della quale, a Milano, si è tenuta ieri la manifestazione “La legge ignora gli animali”.
Centinaia e centinaia i partecipanti al corteo che ha attraversato le vie di Milano, dai bastioni di Porta Venezia a piazza della Scala. Una manifestazione senza bandiere di partito, che non ha inteso dare rilievo neppure alle sigle delle associazioni animaliste, per evidenziare la natura spontanea e popolare della protesta contro le violenze sugli animali e del sostegno alla proposta di legge della Brambilla. Volontari, attivisti, famiglie, comuni cittadini con i loro amici a quattro zampe hanno accompagnato gli striscioni con le scritte che, tutte, esortavano ad approvare la riforma proposta dalla paladina degli animali: “No alle violenze sugli animali, sì a pene più severe”; “Aron, Grey e gli altri chiedono giustizia”; “In carcere chi maltratta e uccide gli animali”.
Infatti l’approvazione della proposta realizzerebbe una vera e propria svolta, innanzitutto perché andrebbe a punire i reati a danno degli animali e non, come dice l’attuale titolo del codice penale, i reati contro “il sentimento di pietà” che verso gli animali nutrono gli uomini, ma specialmente perché innalza i minimi e i massimi edittali delle pene per il maltrattamento (1-5 anni sempre accompagnati da pena pecuniaria) e l’uccisione con crudeltà e senza necessità (2-6 anni con pena pecuniaria) in modo tale da rendere possibile che i responsabili almeno dei fatti più gravi vadano in carcere (esito oggi escluso) sia nella fase preliminare, sia per effetto della sentenza passata in giudicato. Non solo: la proposta include l’abbandono tra le condotte di maltrattamento, quindi con pene notevolmente inasprite. Prevede una serie di aggravanti che concretamente si riscontrano negli episodi, purtroppo sempre più frequenti, di cui parlano le cronache: ad esempio se il fatto è commesso alla presenza di minori o se ne vengono diffuse foto e riprese su internet. Introduce il reato di diffusione di esche e bocconi avvelenati a danno della salute pubblica e degli animali. In ossequio alla normativa europea, infine, la pdl stabilisce pene adeguate per chi uccide animali di specie protetta, cagiona loro lesioni o ne compromette l’habitat. Ad oggi questi comportamenti sono puniti come semplici contravvenzioni.
“Con questa proposta – spiega la Brambilla – vogliamo dare seguito alla riforma costituzionale approvata nella scorsa legislatura, di cui sono stata promotrice e che introduce nella Carta, tra i principi fondamentali, quello della tutela degli animali, affidando al legislatore il compito di indicarne forme e modalità. Le norme che propongo metterebbero fine alla sostanziale impunità di cui godono gli autori anche dei reati più crudeli e ripugnanti. Che non sia un argomento di serie B per la politica è provato dall’indignazione di milioni di italiani che si esprime sui social e non ultimo dalla mobilitazione di oggi”.
In merito alla questione della violenza sugli animali, ecco il comunicato dell'Oipa, l'organizzazione per la protezione degli animali, che ieri pomeriggio ha partecipato alla manifestazione.
"L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) ha partecipato ieri pomeriggio alla manifestazione nazionale di Milano La legge ignora gli animali a sostegno della proposta di legge a prima firma della deputata Michela Vittoria Brambilla e sottoscritta da parlamentari di quasi tutti gli schieramenti politici, che inasprisce le pene a carico di chi uccide o maltratta gli animali. La pdl, ora all’esame della Commissione Giustizia della Camera, è tuttavia ostacolata dalla Lega, nonostante le dichiarazioni pubbliche di Matteo Salvini, che restano mere parole.
D’altra parte, la Lega ha affondato l’emendamento che puntava a eliminare carrozzelle e botticelle nella seduta della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati dello scorso 20 febbraio. Il “no” della relatrice leghista Elena Maccanti e il parere conforme del Governo hanno bloccato l’emendamento dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali e la tutela dell’ambiente, a prima firma della sua presidente Brambilla, che proponeva l’abrogazione dell’articolo 70 del Codice della strada eliminando il servizio di piazza con veicoli a trazione animale o con slitte. E così, botticelle e carrozzelle potranno ancora circolare nei centri storici delle città mettendo a repentaglio la vita di poveri cavalli costretti a trainare pesanti carrozze con ogni tipo di condizione metereologica, nel traffico e nello smog di città come Roma, Firenze, Palermo, Messina e Pisa.
Sempre dalla Lega arriva infine la proposta di legge del deputato Bruzzone, che consente di cacciare 7 giorni su 7, cancella l’obbligo di scegliere tra diversi tipi di caccia, elimina le sanzioni per chi caccia irregolarmente, riclassifica i richiami vivi come animali domestici sanando la posizione dei bracconieri, blocca i ricorsi sui calendari venatori. In Commissione Agricoltura, aggiunge l’associazione, è stata negata la possibilità di essere ascoltati.
L’Oipa auspica che siede il Parlamento rifletta sulla condizione animale e sulla necessità che s’introducano a livello legislativo efficaci tutele, come tra l’altro richiede la stragrande maggioranza dell’opinione pubblica".
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