Frode alla Comunità Europea: è l'ipotesi di reato formulata dal Procuratore Europeo Delegato, Donata Patricia Costa dell’Ufficio di Venezia nei confronti di ventiquattro persone.

Nei loro confronti il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Roma, Mara Mattioli, ha emesso altrettante misure cautelari - (8 in carcere, 14 arresti domiciliari e 2 interdittive a svolgere attività professionale e commerciale), eseguite questa mattina dai finanzieri del Comando Provinciale di Venezia e del Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie, con il supporto del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (SCICO) e del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche.

Gli indagati avrebbero distratto denaro pubblico per iniziative progettuali dell'ordine di decine di milioni di euro, finanziate a valere sul PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e creato crediti inesistenti nel settore edilizio (bonus facciate) e per il sostegno della capitalizzazione delle imprese (A.C.E.), per circa 600 milioni di euro complessivi.

Eseguite perquisizioni in Veneto, Lombardia, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Lazio, Campania e Puglia, anche con l’ausilio di unità cinofile “cash dog”.

Le forze dell'ordine hanno eseguito anche sequestri in via cautelare per 600 milioni di euro, tra appartamenti e ville signorili, importanti somme in criptovalute, orologi di alta fascia (Rolex), gioielli (Cartier), oro e auto di lusso (tra cui Lamborghini Urus, Porsche Panamera e Audi Q8).