Nella settimana dal 29 aprile al 3 maggio, il Questore di Monza e Brianza ha disposto l’allontanamento dal territorio italiano di sette extracomunitari irregolari sul territorio nazionale.

Il 29 aprile è stata rimpatriato nel paese di origine un cittadino albanese 32enne, dando esecuzione alla sanzione alternativa alla detenzione in carcere disposta nei suoi confronti dal Tribunale di Sorveglianza di Milano. 

Il 30 aprile è stato collocato presso il C.P.R. di Milano un marocchino trentacinquenne. Questi, identificato dal Consolato del Marocco, si era più volte spacciato per egiziano e per tale ragione, sebbene rimpatriato con volo charter, non era stato riconosciuto dalle autorità egiziane.

Nella stessa giornata un gambiano di 44 anni è stato accompagnato presso il C.P.R. di Gradisca d’Isonzo. L’uomo, in Italia dal 2010 e già titolare di permesso di soggiorno, era gravato da numerosi precedenti penali e condanne per spaccio di stupefacenti, false attestazioni sulla propria identità personale e rapina,

Sempre il 30 aprile, la Questura ha accompagnato in frontiera un altro marocchino di 47 anni. Lo straniero, in Italia dal 2004, è stato più volte arrestato per spaccio di stupefacenti. 

Il 2 maggio è stato accompagnato alla frontiera di Milano Malpensa un argentino ventiseienne in esecuzione della misura alternativa disposta il 18 aprile, in quanto, titolare di permesso di soggiorno per vacanza studio scaduto rilasciato dalla Norvegia, ha violato l’intimazione a fare rientro in quel Paese emessa dal Questore di Monza e Brianza il 21marzo, trattenendosi irregolarmente sul territorio nazionale. Nella stessa giornata un boliviano trentottenne, che aveva fornito diversi alias in occasione dei diversi controlli di polizia, è stato collocato presso il C.P.R. di Bari.

Infine, il 3 maggio è stato rimpatriato un altro marocchino trentottenne. L’uomo, entrato irregolarmente in Italia nel 2008 e gravato da precedenti penali e condanne per reati in materia di stupefacenti, aveva ottenuto un permesso di soggiorno nel 2016 come coniuge di cittadina italiana, il cui rinnovo è stato rigettato nel 2022 per pericolosità sociale.