A seguito dell’indagine patrimoniale condotta dalla Polizia di Stato di Varese, che aveva portato nel gennaio 2022 all’esecuzione, da parte della Divisione Anticrimine, di un provvedimento richiesto dal Questore di Varese di sequestro propedeutico alla confisca, disposto dal Tribunale di Milano, di importanti compendi immobiliari e beni mobili a carico di un imprenditore edile di Saronno, è stata conclusa anche la connessa indagine penale a carico di 23 persone, accusate dagli inquirenti di aver accaparrato ingenti guadagni truffando lo Stato tramite un indebito accesso al "bonus facciata".
Lo scorso 12 settembre, la Corte di Cassazione ha inoltre rigettato il ricorso proposto dall'imprenditore di origine campana, attivo nella città di Saronno e zone limitrofe, contro il provvedimento di confisca emesso dal Tribunale di Milano il 24 gennaio 2023.
Dopo che la Corte di Appello di Milano, l’11 gennaio 2024, aveva confermato il decreto di confisca di primo grado, la Suprema Corte ha chiuso definitivamente la vicenda, rendendo irrevocabile la confisca.
L’intero patrimonio verrà dunque acquisito dall’erario.
L’Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati curerà la successiva fase di liquidazione e destinazione dei beni.
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