Una ha sempre amato gli animali e sta finalmente scoprendo la gioia di lavorare con loro. L’altra cercava nuovi sbocchi e nuovi stimoli. Il terzo ha il sogno di far capire anche ai suoi coetanei quanto la Natura sia fondamentale.
Tre persone diverse, la cui vita si intreccia grazie al progetto AgriCULTURE SOCIALI, che li ha accolti come apicoltori all’interno di un’iniziativa che vuole avvicinare i giovani al mondo del lavoro da una prospettiva diversa.
Avviato da Fondazione Comunitaria con il sostegno di Fondazione Cariplo, Fondazione di Beneficenza - Intesa San Paolo e Fondazione Peppino Vismara, il progetto AgriCULTURE SOCIALI li ha scelti ed ha assegnato a ciascuno di loro quattro famiglie di api e un tutor, nella persona di Enrico Castelvecchio della Cooperativa Sociale Il Pellicano di Castiraga Vidardo.
Camilla Gatti, Domitilla Missaglia e Riccardo Giardina svolgono un’attività part time come apicoltori dall’inizio dell’estate. Hanno ricevuto in dono quattro famiglie di api ciascuno, le hanno collocate a SanfereOrto a Lodi e hanno iniziato ad accudirle ogni settimana. “Ho saputo del progetto grazie al passaparola – racconta Camilla Gatti, che ha 30 anni - . Nella comunità terapeutica dove lavoro a Pieve Fissiraga avevamo fatto esperienza con due famiglie di api e quindi mi è piaciuta l’idea di mettermi alla prova da sola. Qualche anno fa avevo paura di questi animali, adesso li sto riscoprendo. Sono preziosi e speciali, ogni giorno ti fanno scoprire cose nuove sul loro sistema di vita”.
Non sa se questa attività potrebbe diventare la sua professione, ma imparare le sembra importante anche nella logica di riscoprire l’agricoltura della tradizione contadina che rispettava le api e di sostenere la lotta al cambiamento climatico.
Con questi obiettivi in mente ha lavorato senza fatica ogni settimana anche nel corso dell’estate, insieme ai suoi due “colleghi”. Fino a fine anno continueranno a fare visita alle famiglie. Hanno intraprendenza questi giovani, voglia di esplorare nuovi orizzonti. Come Domitilla Missaglia, che ha 30 anni e si è trasferita a Lodi dalla Liguria. “Le api sono sempre state una delle mie passioni, tanto che mi sono laureata qualche anno fa in allevamento e benessere animale – spiega - . Anche se non sono riuscita a proseguire in questa carriera, è sempre stato il mio sogno accudire degli animali e quando sono venuta a conoscenza di questo progetto ho deciso subito di candidarmi. Passare del tempo in mezzo alla natura e agli animali mi rende felice e mi auguro di continuare a lungo”.
Motivazioni analoghe a quelle di Riccardo Giardina, che ha 24 anni e vive a Borghetto Lodigiano. “Tramite i canali social ho visto l’opportunità di aderire a questo progetto e ho subito mandato la mia candidatura sperando in una risposta positiva – racconta - . L’ho fatto perché le api mi piacciono visto che sono importantissime per l’uomo e il mondo intero. Mi hanno appassionato così tanto per diversi aspetti: la loro grande famiglia, i loro comportamenti, le loro abitudini, la loro comunicazione”.
Riccardo ora lavora come operaio ma sogna di diventare apicoltore. “Ho sempre avuto la passione per la natura e la campagna – conclude - . Quando trascorri del tempo a lavorare con le famiglie, provi una sensazione di libertà unica e ti immedesimi nella loro situazione”. Da amante delle api Riccardo Giardina vuole anche lanciare un messaggio: “Senza api prima o poi la vita finirà, quindi bisogna incentivare le nuove generazioni ad occuparsi di loro. Così scopriranno direttamente un mondo fantastico”.
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