Una goccia rossa che diventa un cuore, una sacca di sangue che si trasforma in manifesto che inneggia alla vita, poi i volti dei protagonisti del calcio internazionale per spingere i lodigiani a diventare campioni di solidarietà e donare il loro sangue.
Sono solo alcune delle immagini guida che gli allievi dell’Asfol di Casalpusterlengo hanno realizzato per una campagna di sensibilizzazione alle donazioni progettata con la sede di Casale dell’Avis.
Un’altra delle iniziative originali promosse dall’istituto, che è inserito tra i sei Cfp del progetto TiLab (Talent Innovation Lab), che è sostenuto da Fondazione Cariplo e Regione Lombardia e punta alla valorizzazione della formazione professionale sul territorio lodigiano.
Gli allievi che hanno preso parte all’iniziativa sono 28 e appartengono al quarto anno del corso per Tecnico grafico. Sono stati seguiti dalla coordinatrice del corso Maria Freschi e da Matteo Zampini, che insegna grafica.
“L'iniziativa sarà correlata dall'impiego di alcuni di questi volantini a scopo informativo e promozionale per la campagna in corso, anche in forma di manifesto" spiega l’insegnante, orgogliosa del lavoro che gli studenti hanno realizzato.
Gli allievi dapprima hanno incontrato i referenti dell’Avis che hanno parlato loro dell’importanza della cultura della donazione e spiegato quali dovessero essere i capisaldi della campagna di sensibilizzazione rivolta ai cittadini, giovani in testa. Poi hanno realizzato un manifesto ciascuno. I risultati sono stati così entusiasmanti, che i responsabili dell’Avis hanno deciso di utilizzarli tutti.
Le 28 immagini saranno usate come locandine in formato A 3 e verranno diffuse in tutto il Lodigiano in spazi pubblici e scuole per fare sensibilizzazione nei confronti dei giovani con il linguaggio dei giovani.
Successivamente verranno selezionate tre delle locandine, che saranno utilizzate come manifesti da affiggere in tutto il territorio della provincia di Lodi.
“Al rientro dallo stage che stanno svolgendo in diverse realtà del Lodigiano, gli allievi coinvolti nel progetto dovranno procedere alla seconda fase, che prevede la realizzazione di un cortometraggio, sempre in riferimento alla tematica proposta – aggiunge Maria Freschi - . Un video di pochi minuti che verrà poi trasmesso nelle sale cinematografiche del territorio, come una sorta di pubblicità progresso”.
Durante questa iniziativa gli allievi hanno lavorato come se fossero stati incaricati del progetto da un cliente, secondo la logica propria dei Cfp in base alla quale si deve fare per imparare, mettersi alla prova, magari anche sperimentare il rischio di una proposta che non convince, accogliere suggerimenti e correzioni per migliorare e crescere ancora. Un progetto che ha avuto un triplice valore: prepara i ragazzi in vista della professione li aiuta a conoscere una tematica come quella della donazione del sangue che risulta fondamentale e permette di trasmettere contenuti di sensibilizzazione alla comunità e soprattutto ai giovani.
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