Un saldo positivo tra avviamenti e cessazioni, con una netta prevalenza dei contratti a tempo determinato, ma soprattutto una crescita prorompente dei contratti di somministrazione, la cui incidenza complessiva sul totale è ancora relativamente contenuta (circa il 15%), ma con tassi di incremento molto elevati (più 40% per gli uomini, addirittura più 70% per le donne).

Sono alcune delle principali risultanze che emergono dal primo rapporto elaborato dall’Osservatorio Provinciale sul Mercato del Lavoro, relativo ai dati del primo semestre 2024, raffrontati a quelli dell’analogo periodo 2023.

“L’Osservatorio - spiega Massimo Pagani, Consigliere Delegato della Provincia alle politiche del lavoro - è stato istituito nell’ambito del progetto regionale di potenziamento dei Centri Provinciali per l’Impiego, come strumento per costruire una base informativa a sostegno del monitoraggio delle dinamiche occupazionali, fornendo una visione completa del contesto territoriale, utile anche in chiave di analisi continua, grazie al raffronto tra diverse annualità, che permetterà di approfondire la lettura del mercato del lavoro locale non solo dentro un orizzonte di congiuntura, ma a livello di tendenze di più lungo periodo. Questa iniziativa colma una lacuna informativa che durava ormai da quasi 20 anni, garantendo un controllo costante e preciso sulle evoluzioni del mondo del lavoro, con una panoramica dettagliata messa a disposizione di tutti gli attori territoriali: istituzioni, rete dei servizi pubblici e privati per il lavoro e la formazione professionale, rappresentanti del sistema economico e produttivo,organizzazioni sindacali, ma anche singole imprese e cittadini”.

I dati presi in considerazione nel report riguardano: il monitoraggio del tasso di occupazione provinciale, suddiviso per genere e per fascia d’età; avviamenti, cessazioni, proroghe e trasformazioni; la valutazione delle disparità di genere, attraverso l’indagine delle differenze occupazionali tra uomini e donne; l'analisi delle attività per settore, che permette di individuare le figure professionali più ricercate, attraverso la rilevazione delle movimentazioni e l’identificazione dei comparti in espansione o in regresso; il bilancio dell’ attivazione delle tipologie contrattuali, in base al settore.

Nel primo semestre del 2024, rispetto allo stesso periodo del 2023, si registra un incremento significativo degli avviamenti, con variazioni positive per quasi tutte le tipologie contrattuali.

I contratti a tempo determinato crescono soprattutto nella fascia 45-64 (+12,01%), mentre quelli a tempo indeterminato mostrano aumenti più contenuti.

L’aumento complessivo degli avviamenti (+11,35%) è trainato in particolare dalla somministrazione, un segnale che riflette un incremento di forme contrattuali meno stabili, soprattutto nelle fasce adulte. I contratti più stabili, pur in crescita, mostrano aumenti più contenuti.

L’incremento dei contratti di somministrazione supera il 47% per gli uomini e addirittura il 70% per le donne, che stanno entrando in misura sempre più crescente in questo segmento del mercato del lavoro, sollevando interrogativi sulla sostenibilità e la qualità dell'occupazione.

Per quanto riguarda le cessazioni, il primo semestre del 2024 ha visto un aumento marcato per i contratti a tempo determinato e somministrati, con le variazioni percentuali più elevate riscontrate tra i giovani e i lavoratori più anziani. Al contrario, le cessazioni dei contratti a tempo indeterminato hanno registrato diminuzioni, suggerendo una stabilità in queste tipologie contrattuali.

Una crescita generale ha caratterizzato il periodo anche per le proroghe contrattuali, in tutte le fasce d'età, anche se pure in questo caso è particolarmente significativo il contributo delle somministrazioni, soprattutto per la fascia 30-44 anni, nonché in misura maggiore per le donne rispetto agli uomini, mentre nel caso dei contratti a tempo determinato le proroghe registrano una crescita più marcata per la componente maschile.

L’analisi settoriale evidenzia un incremento di avviamenti e proroghe più marcato per manifatturiero, trasporti e servizi alle imprese, mentre si osserva una lieve contrazione per sanità e assistenza sociale.