Prosegue l'indagine avviata dalla Finanza di Reggio Emilia, con l'apporto della Procura reggiana, in riferimento ad una ipotesi di frode fiscale per oltre 60 milioni di euro che ha già portato al sequestro preventivo di beni per 6 milioni di euro nei confronti di 50 indagati che avrebbero emesso fatture per operazioni inesistenti.
Ora, il giudice per le indagini preliminari del tribunale reggiano ha emesso un nuovo decreto di sequestro preventivo nei confronti delle aziende che avrebbero usufruito dei benefici economici derivanti dalle fatture false.
Trentasette società operanti su tutto il territorio nazionale e quarantuno rappresentanti legali di queste società avrebbero usufruito di ben 12 milioni di euro di profitti illeciti.
A beneficiarne anche alcune società, gestite da cinesi, attive nel Milanese.
In corso perquisizioni e sequestri da parte della Finanza.
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