Il rapporto Eurispes è chiaro: gli animali di affezione stanno diminuendo nelle case degli italiani.
Si tratta di uno dei tanti effetti collaterali legati alla perdurante crisi economica che, in alcune regioni del nostro Paese, accentua i problemi per le famiglie tanto da dover rinunciare a cani e gatti, con tutto quello che ne consegue sui fenomeni di abbandono e di randagismo.
“I dati dell’Eurispes mostrano che la perdurante crisi economica incide anche su uno degli affetti più cari per gli italiani - rileva Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell'Ambiente - : quello verso gli animali da compagnia, considerati come membri della famiglia. Occorre dunque sostenere adeguatamente i cittadini che convivono con animali d'affezione, mettendo in campo, a tutti i livelli, politiche di accessibilità e di inclusione, come ho proposto in numerosi progetti di legge. In particolare, mi riferisco alla libera circolazione dei proprietari con animali al seguito nei luoghi pubblici ed aperti al pubblico, alla riduzione del peso fiscale sui prodotti per l’alimentazione degli animali d’affezione e sulle cure veterinarie, ad un sistema sanitario veterinario per le famiglie meno abbienti e ad incentivi per le adozioni nei canili. L’affetto non è un bene superfluo e la salute degli animali non è un lusso. La politica deve decidersi a prenderne atto".
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