Il depuratore di Lodi funziona bene e l’acqua che scarica contribuisce a migliorare la qualità della roggia Molina.
Persino la tinca, pesce autoctono, la cui presenza nei corsi d’acqua è sempre più rara, è stata trovata nel corso d’acqua a valle del depuratore, durante la campagna di monitoraggio del progetto pilota “Qualità delle acque del fiume Adda”.
Avviata da SAL - la Società Acqua Lodigiana - in collaborazione con Water Alliance – Acque di Lombardia, l’indagine è stata condotta da GRAIA, società specializzata nello studio e nel monitoraggio degli ambienti acquatici, che nel periodo luglio-dicembre 2016, avvalendosi anche delle analisi eseguite dai laboratori di SAL e Gruppo Cap ha realizzato il progetto di monitoraggio dell’acqua del fiume Adda e gli effetti del depuratore di Lodi.
Un apporto puntuale, come viene definita in gergo tecnico l’immissione di acqua depurata nei fiumi, che rivela l’ottima efficienza depurativa dell’impianto di via del Costino, peraltro oggetto di un significativo intervento di ampliamento che vedrà la luce a breve.
I risultati dello studio sanciscono quindi che l’attività del depuratore, indispensabile per trattare le acque reflue della città di Lodi, ha un effetto positivo sulla qualità dell’acqua del fiume Adda, le cui caratteristiche chimiche e biologiche rimangono sostanzialmente invariate.
Un risultato ancor più significativo se contestualizzato a livello globale, dove secondo l’ONU, che ha dedicato proprio al tema della depurazione la Giornata Mondiale dell’Acqua 2017, l’80% delle acque reflue del Pianeta rientrano nell’ecosistema senza essere in alcun modo trattate.
Riscontri positivi sono emersi dalle risultanze analitiche in particolare sul piano qualitativo per quanto riguarda lo stato ecologico degli ambienti acquatici. Il confronto nel fiume Adda tra la sezione a monte della confluenza della roggia Molina e quella a valle della stessa mostrano che, né dal punto di vista chimico né da quello biologico, si osserva scadimento qualitativo del corpo idrico recettore, il cui delicato equilibrio ambientale non viene quindi alterato dallo scarico del depuratore proveniente dalla roggia Molina.
L’applicazione dell’indice LIMeco attribuisce al tratto di fiume Adda a monte dell’ingresso della roggia Molina un punteggio medio complessivo pari a 0,520, mentre a valle un punteggio medio di 0,508, entrambi classificati con il giudizio “buono”, lo stesso che il Piano di Gestione del Distretto Idrografico del fiume Po attribuisce, come obiettivo per il 2021, all’intero corso dell’Adda.
La conferma che il fiume Adda non risente delle acque in ingresso dalla roggia Molina è data anche dai campionamenti sia sui Macroinvertebrati (la cui comunità è composta in prevalenza da Baetis, Hydropsycidae e Chironomidae), sia sulle Diatomee (alghe unicellulari non flagellate, che condizionano il substrato grossolano all’interno dell’alveo).
Nel caso dei Macroinvertebrati, l’indice STAR_ICMi attribuisce il giudizio medio “buono” sui tratti analizzati, mentre il giudizio è “elevato” nel caso delle Diatomee; in entrambi i casi i giudizi sono identici a monte e a valle della confluenza della roggia Molina nel fiume Adda.
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