Prezzi in calo, frena il pomodoro.
Quest’anno in Lombardia le superfici dedicate alla salsa non cresceranno e nella migliore delle ipotesi resteranno ancorate a quota ottomila ettari, la stessa registrata nel 2016.
“Il prezzo di 79,95 euro a tonnellata firmato da industriali e organizzazioni di prodotto non copre i costi di produzione ed è addirittura in forte diminuzione rispetto a quello dello scorso anno, già insufficiente. Così si compromette la tenuta del settore, bloccando la crescita del pomodoro made in Italy”, spiega Paolo Voltini, Presidente del Consorzio Casalasco del Pomodoro, la più grande cooperativa di produttori d’Italia con sede a Rivarolo del Re (Cremona) e 370 aziende agricole associate.
La culla del pomodoro lombardo è fra Mantova e Cremona dove si concentrano i due terzi di tutta la produzione regionale.
A livello provinciale la produzione è di oltre 4 mila ettari a Mantova, più di duemila a Cremona, 564 a Brescia, 292 a Lodi, 109 a Milano, 820 a Pavia, 7 a Monza e con appezzamenti residuali nel resto dei territori.
Le operazioni di trapianto in campo inizieranno nell’ultima settimana di marzo. La Lombardia è, insieme all’Emilia Romagna, il cuore di una produzione del nord Italia che ormai rappresenta più del 50% del totale nazionale.
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