Il pubblico ministero del Tribunale di Milano, Elio Ramondini, ha chiuso le indagini per Giuseppe Pellicanò, accusato di strage e devastazione, per aver causato l'esplosione del 12 giugno scorso della palazzina di via Brioschi, a Milano, che aveva provocato la morte dell'ex compagna Micaela Masella e di una coppia di giovani fidanzati marchigiani, suoi vicini di casa.

A causa dell'esplosione anche le due figlie dell'uomo, di 7 e 11 anni, erano rimaste gravemente ustionate.

La Procura della Repubblica ha contestato anche l'aggravante di "avere agito per motivi abietti o futili" e, per quanto riguarda la devastazione di "avere commesso il fatto in presenza o in danno" di minorenni.

L'avviso della chiusura delle indagini è stato notificato, oggi, ai difensori dell'uomo in vista della richiesta di rinvio a giudizio.

Non è escluso che Pellicanò scelga di essere giudicato con rito abbreviato: questo comporterebbe un processo a porte chiuse e, in caso di condanna la riduzione di un terzo della pena.