Non dichiara al fisco quasi due milioni e mezzo di euro, attraverso artifici contabili.
La Guardia di Finanza di Gallarate ha concluso un’attività di controllo nei confronti di una ditta individuale con sede nella città dei “due Galli” operante nel business dell’e-commerce, con vendite specializzate di prodotti elettronici attraverso il nuovo sistema del drop-shipping, ovvero le vendite di prodotti on-line mediante un proprio sito.
L’attività è scaturita dall’analisi dei dati presenti nelle numerose banche dati in uso al Corpo e dagli elementi informativi finalizzati al contrasto del fenomeno delle frodi nel settore dell’I.V.A. intracomunitaria, con particolare riferimento alle vendite on-line.
L’attività d’intelligence ha portato all’individuazione di una ditta specializzata nel drop-shipping, un vero e proprio negozio virtuale, pratica diffusa tra tutti quei venditori interessati a proporre agli utenti l’acquisto di articoli non posseduti materialmente, ma messi a disposizione dei consumatori tramite appositi accordi tra gli esercenti e i produttori.
La ditta individuale gallaratese acquistava i prodotti, sulla base degli ordinativi, da una società estera francese, che provvedeva alla spedizione della merce direttamente al cliente finale. In seguito, la società francese emetteva fattura senza I.V.A. (in quanto trattasi di operazione intracomunitaria) alla ditta di Gallarate che, a sua volta emetteva regolare fattura al cliente finale, assoggettandola a I.V.A. che, però, non veniva contabilizzata né dichiarata da parte della ditta con sede nel varesotto, risultando in tal modo evasore per diverse annualità.
Attraverso l’analisi di una notevole quantità di documenti contabili e finanziari, l’esecuzione di numerosi controlli incrociati, le Fiamme Gialle gallaratesi hanno quantificato ricavi non dichiarati per 2,4 milioni di euro ed un I.V.A. evasa per oltre 500 mila euro.
Il titolare della ditta è stato denunciato alla competente Autorità Giudiziaria per l’omessa presentazione della dichiarazione fiscale. Nei suoi confronti è stata, altresì, proposta l’applicazione delle misure cautelari, sui beni personali, al fine di garantire il debito nei confronti dell’Erario.
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