Un slame biologico a filiera corta legato ad un grande nome, come il Salame di Varzi.
"Quella al Salumificio Magrotti di Montesegale è stata una visita molto interessante, perché ho incontrato un grande produttore di Salame di Varzi, che ha deciso di lanciare un progetto nuovo, in linea con le richieste del mercato e che risponde ai canoni della modernità, dell'agricoltura estensiva, della salumeria classica e tradizionale. Un progetto che trova l'attenzione di Regione Lombardia e del territorio, come ha dimostrato oggi la presenza dei primi cittadini della zona".
Lo ha detto l'assessore all'Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, che ha visitato il Salumificio Magrotti e incontrato il titolare, Piero Magrotti, insieme ai sindaci Carlo Ferrari di Montesegale (Pavia), Fabio Molinari di Borgoratto Mormorolo, Sergio Lodigiani di Rovino.
L'idea del Salumificio Magrotti è quella di rilanciare la suinicoltura sul territorio, attraverso una piccola filiera biologica di animali allevati all'aperto, parzialmente allo stato brado, che arricchiscano la gamma di un prodotto di grande prestigio e tradizione come il Salame di Varzi Dop.
Il progetto del Salumificio Magrotti, marchio storico e prestigioso per la salumeria Made in Italy, prevede un altissimo grado di benessere animale, con scrofaie collocate su paglia, e la produzione di un maiale biologico che sia macellato a 240-250 chili, destinato a prodotti pregiati della norcineria.
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