Il rilancio del commercio a Lodi resta uno dei punti nodali delle proposte elaborate dai vari candidati alla carica di sindaco della città, in vista delle amministrative in calendario a giugno. Ecco quelle di Carlo Gendarini, candidato dal centro sinistra.

“Il commercio rappresenta il cuore di una città, specie in una realtà come quella di Lodi caratterizzata da alcune tradizioni consolidate, come gli incontri in piazza, l’aperitivo o il giro al mercato. Nonostante il numero degli abitanti della città sia oggi al suo massimo storico (oltre quota 45.000) - fattore che di per sé dovrebbe favorire lo sviluppo commerciale - la situazione oggi è resa difficile, per i commercianti, da una pluralità di situazioni, che incidono negativamente sulla possibilità di guadagnare e fare affari. Agli oltre 2.000 esercizi commerciali che sono presenti a Lodi è necessario dare una risposta adeguata, che possa consentire un rilancio del settore in maniera credibile, ma senza promesse irrealizzabili. 

La nostra strategia di intervento è basata su alcune concrete linee di azione: abbassare la tassazione locale su attività produttive e famiglie, per quanto di competenza del Comune; semplificare le norme e i regolamenti che ostacolano un migliore sviluppo del settore; sperimentare soluzioni nuove per il problema dei parcheggi; rendere la città attraente sia con la realizzazione di eventi di qualità sia con una politica generale che tenda a favorire l’arrivo non solo di turisti e visitatori, ma anche di nuove imprese.

Siamo convinti che lo sviluppo economico possa essere la prima vera politica sociale.

Il recupero di efficienza nei costi del Comune di Lodi, che per la mia provenienza aziendale e competenza personale ritengo di essere in grado di potere effettuare, potrà permettere di azzerare gli aumenti che abbiamo registrato nella TARI e negli altri servizi comunali, per procedere poi alla sua riduzione.

Il Comune deve poi creare un contesto di regole certe, semplici e vantaggiose per chi opera nell’economia: questa necessità è evidenziata molto spesso dagli operatori che incontro in città e io stesso, come imprenditore, mi sento di poter sottoscrivere un appello alla semplificazione, perché conosco le difficoltà del “fare impresa” oggi.

Esistono poi una serie di accorgimenti che possono essere facilmente e subito messi in campo. Riorganizzare il servizio di raccolta anche sulla base delle esigenze dei negozi, evitando ad esempio i ritiri al lunedì. Verificare la correttezza della ripartizione della TARI tra utenze domestiche e imprese. Abbassare alle ore 18.00 il limite orario per i posteggi a pagamento. Sperimentare sistemi di parcheggio più comodi ed immediati con l’ausilio della tecnologia. Introdurre una modalità di pagamento da parte del Comune del posteggio per chi acquista nei negozi della città, nei periodi per loro economicamente più svantaggiosi. Più chiarezza e decisione nei confronti degli abusivi, quando danneggiano l’economia regolare.

Per quanto concerne gli eventi, credo che “Le Notti Bianche” vadano ripensate perché hanno perso forza propulsiva e, di fatto, non risultano utili al commercio. Pensiamo piuttosto ad una serie di eventi di qualità, diffusi nelle diverse piazze e nei quartieri della città. Certo bisogna anche rendere le piazze più facilmente fruibili per eventi e iniziative. In questo può aiutare una programmazione organica dell'utilizzo degli spazi più importanti del centro storico (piazza Vittoria, piazza Castello), che coinvolga anche le associazioni di categoria locali ed eviti l'interferenza con la rete commerciale tradizionale di fiere e manifestazioni che promuovono prodotti di altri territori senza generare indotto per le attività locali”.