Questa sera, alle 21.00, nella sala Granata della biblioteca civica di via Solferino a Lodi, è in programma l'incontro col Ministro Graziano Delrio, in città per sostenere la candidatura di Carlo Gendarini a sindaco di Lodi. Per l'occasione, la Rappresentanza Sindacale Unitaria della Provincia avrebbe voluto presentare un breve intervento ad inizio seduta, consegnando poi un documento al Ministro sulla delicata situazione nella quale versano le province italiane, Lodi compresa. Gli organizzatori del Pd hanno rifiutato questa proposta, chiedendo che il documento fosse consegnato al Ministro al termine della serata.

Duro l'intervento della Rsu; eccolo:

    "Come sapete da tempo sono in corso iniziative, da parte di diverse sigle sindacali, ma anche della stessa Unione delle Province, per chiedere che a questi Enti, la cui esistenza è stata pienamente confermata dagli Italiani con il referendum costituzionale, venga consentito di poter operare erogando ai territori e ai cittadini i servizi necessari quali strade, manutenzione delle scuole, politiche del lavoro, ecc... Un’esigenza che sembra del tutto ignorata visto che anche nei recenti provvedimenti del Governo le risorse stanziate sono largamente insufficienti e tali da costringere molte Province ad avviarsi verso un inesorabile stato di dissesto.

    La RSU della Provincia di Lodi, che alle diverse iniziative di parte sindacale ha aderito, ritiene suo dovere dare visibilità a questo problema, tuttora rimosso dalle forze politiche quasi non ci fosse stato l’esito del referendum, e ha intravisto nella presenza del Ministro Delrio a Lodi, in occasione della campagna elettorale, un’importante possibilità di interlocuzione con il Ministro autore della “famigerata” legge di riforma e un’occasione per dare rilievo a questa situazione paradossale. A tal fine, con la coscienza e la volontà di non interferire con la campagna politica in corso ed evitare qualsiasi strumentalizzazione, ha cortesemente chiesto alla forza politica organizzatrice dell’iniziativa la possibilità di poter effettuare in apertura, con un proprio rappresentante, un brevissimo intervento della durata massima di 5 minuti, al termine del quale consegnare un documento al Ministro. Davamo per scontato che, vista l’importanza del tema, e l’attenzione che una forza di centro-sinistra dovrebbe riservare alle opinioni e alla presenza dei lavoratori, la proposta, fatta dando tutte le garanzie di correttezza e misura necessarie, venisse accettata. Così non è stato: asserendo che la “forma dell’incontro” non consentiva un’interlocuzione come quella richiesta, ci è stato chiesto di consegnare il documento al Ministro a margine della serata. Abbiamo ritenuto di rifiutare tale proposta intravedendovi una volontà di non dare adeguato risalto a una tematica che inevitabilmente ha a che fare con il futuro del territorio e di marginalizzarla, forse perché scomoda per chi sta all’origine del pasticcio che ha trascinato le Province nella difficile situazione in cui sono.

   Giudichiamo grave questa mancanza di apertura, sensibilità e attenzione al problema, quasi che le preoccupazioni “istituzionali” fossero più importanti del destino dei servizi e dei bisogni dei lavoratori e dei cittadini".