I Carabinieri del Comando Provinciale di Milano hanno dato esecuzione, nelle province di Milano, Monza Brianza e Como, a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Monza, nei confronti di 14 persone (7 marocchini, 4 tunisini, 2 italiani, 1 albanese), tra i 23 e i 51 anni d’età, ritenuti responsabili di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
Il provvedimento giunge a coronamento di una complessa indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Monza e svolta dall’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Desio. L’attività, avviata nel novembre del 2015 a seguito dell’arresto di due spacciatori marocchini e condotta anche tramite attività tecnica, ha consentito di disarticolare una rete formata principalmente da soggetti di origine maghrebina e irregolari sul territorio dello Stato, dedita allo spaccio di stupefacenti (prevalentemente di cocaina) e costituita da 3 distinti gruppi, non collegati tra loro, attivi nei comuni dell’hinterland milanese e dell’alta Brianza.
Il primo gruppo era capeggiato da un 51enne marocchino, regolare e incensurato, emerso quale elemento di spicco tra gli spacciatori presenti nell’area, che gestiva all’ingrosso il traffico di consistenti partite di cocaina ed eroina avvalendosi di “collaboratori” di piccola caratura, i quali vendevano lo stupefacente all’esterno di un bar di Bovisio Masciago.
Il secondo gruppo, diretto da un 34enne marocchino, impegnato essenzialmente nello smercio di droga al dettaglio, aveva base in un appartamento di Bovisio Masciago, dove avveniva altresì il taglio e il confezionamento delle dosi, cedute agli acquirenti anche dalla consorte, una 23enne italiana. Il terzo gruppo, facente capo a due marocchini di 26 e 29anni, con base in un appartamento di Varedo era invece formato da numerosi pusher, alcuni dei quali si rifornivano di droga anche all’interno del Parco delle Groane, capaci di soddisfare le richieste di un impressionante numero di assuntori in località periferiche di Paderno Dugnano, al confine con Varedo.
Una seconda abitazione nella disponibilità di quest’ultimo gruppo era a Limbiate, dove, nel corso di una perquisizione, sono stati trovati 4mila euro in contanti e diversi appunti riportanti la contabilità riferita allo stupefacente smerciato.
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